“Bisogna avere pazienza e prudenza. Il virus sta circolando ancora in maniera importante. Segnali di rallentamento, ma non abbiamo scavallato il picco”
“Bisogna avere pazienza e prudenza. Come abbiamo visto con la Sardegna, passata da bianco ad arancione, si tratta di un equilibrio molto fragile, perché il virus sta circolando in maniera ancora importante nel nostro Paese. Si vedono segnali di rallentamento, che non vuol dire che abbiamo scavallato il picco, ma che la curva cresce meno velocemente e i numeri iniziano a ridursi in particolare nelle regioni dove le restrizioni sono partite per prime. I numeri ci stanno dicendo che siamo ancora nel pieno della terza ondata. L’elemento principale di questa terza ondata è che partivamo da numeri già alti, soprattutto sul fronte ospedaliero. Quando si parte da un livello di contagio molto alto e da un livello di saturazione ospedaliero intermedio, si fa presto a saturare i posti. La vaccinazione dei più fragili faciliterebbe la situazione”. Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni di Radio Cusano Campus. Sulle vaccinazioni al personale non sanitario e la messa in sicurezza degli over 80, Cartabellotta spiega che “abbiamo avuto un primo piano presentato a metà dicembre dal ministro Speranza dove nel primo trimestre del 2021 erano previste 28 milioni di dosi, che ora si sono ridotte a 15 milioni e 700mila, quindi sono state quasi dimezzate. Di questi 15 milioni e 700mila, mancano all’appello circa 6 milioni di dosi. Quindi il primo vero grosso problema è che i vaccini arrivati sono pochi. Nella prima versione del piano le categorie con priorità erano gli operatori sanitari, ospiti e personale rsa e poi gli over 80. Siccome si attendevano più vaccini, oltre agli operatori sanitari è stato vaccinato tutto il personale che ruota intorno agli ospedali.