Cronaca

Bimbo morto a Città della Pieve, fermata per omicidio la madre

E’ entrata in un supermercato di Città della Pieve (Perugia) con il figlio, di due anni, insanguinato in braccio, lo ha adagiato sul nastro trasportatore, fermo, di una delle casse ed ha cominciato a chiedere aiuto. I momenti drammatici di quello che per gli inquirenti umbri è un omicidio sono in fase di ricostruzione da parte dei carabinieri, per chiarire cosa sia realmente successo nella cittadina nel cuore dell’Italia.
Subito sono scattati i soccorsi, ma per il piccolo non c’era più niente da fare. I soccorritori del 118, giunti poco dopo, hanno tentato invano di rianimare il piccolo, del quale una ventina di minuti dopo è stato constatato il decesso. Le indagini hanno portato al ritrovamento di un passeggino macchiato di sangue poco distante e al ritrovamento di un coltello nel casolare che si trova nei pressi del supermercato. La donna (di origini ungheresi e domiciliata a Chiusi in provincia di Siena) è stata condotta in caserma, dove gli inquirenti in serata l’hanno messa in stato di fermo. Secondo le prime informazioni, avrebbe fornito versioni contrastanti sulla dinamica degli eventi. Sul posto sono subito intervenuti il medico legale Laura Panata e il sostituto procuratore di turno, Manuela Comodi. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio. Stando a quanto si è appreso la donna vive a Roma ma negli ultimi giorni si era trasferita a Chiusi, in compagnia del piccolo, ospite a casa di un amico. Quindi da stabilire anche come e perché siano arrivati a Città della Pieve. Il padre del bimbo, invece, vive in Ugheria. Si indaga per presunto omicidio. Ma non si escludono anche altre piste.

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