Economia e Lavoro

Confcommercio e le vendite al dettaglio: “Dato Istat peggiore delle attese”

“Il dato è peggiore delle attese: tendenziale in volume pari a -6,3% contro il -3,7% della Congiuntura Confcommercio per i beni, al netto di automobili, carburanti, tabacchi ed energia. Il ripiegamento della spesa delle famiglie è comune a molti Paesi europei. La progressiva erosione di potere d’acquisto determinata dall’inflazione sul reddito e sulla ricchezza liquida, solo parzialmente compensata dai pure ingenti sostegni governativi, comprime lo spazio che le famiglie possono destinare alle spese non obbligate. Questa inevitabile configurazione si riflette negativamente su molte voci di spesa, tra le quali l’abbigliamento e le calzature, e sui formati distributivi più tradizionali”: è il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio. “Resta confermato, in ogni caso, lo schema interpretativo per le dinamiche di breve termine dell’economia italiana: ottobre e prima parte di novembre negativi per i consumi con innesco della recessione, e poi reazione positiva dalla fine di novembre e fino a dicembre, fenomeno che renderebbe mite, o tecnica, la contrazione dell’attività economica. Queste valutazioni complessivamente ottimistiche scontano le ipotesi di successo delle politiche di compensazione delle perdite di reddito corrente e di rafforzamento della fiducia a dicembre. In caso contrario, la recessione potrebbe approfondirsi, con la conseguente compromissione delle prospettive di crescita per il 2023”, conclude l’Ufficio Studi Confcommercio.

Aggiornamento vedete al dettaglio ore 14.36

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