Covid

Continuano a crescere i contagi tra ragazzi e bambini e si fa largo l’ipotesi del blocco a casa dei non vaccinati e quella della vaccinazione obbligatoria

 

Continuano a crescere i contagi da Covid, soprattutto tra ragazzi e bambini, e si prepara un Capodanno blindato, senza eventi pubblici e con sale da concerto e discoteche chiuse. Ieri, con soli 217 mila tamponi effettuati, se ne sono contati 24.883, mentre per molti non vaccinati si sono aperte le porte delle terapie intensive. “Le tre varianti del virus sono nate nei Paesi meno attenti. Ora bisogna spingere con la terza dose e da maggio la quarta”. Lo dice al Messaggero Walter Ricciardi, secondo cui a gennaio l’impennata dei contagi sarà impetuosa, ma l’Italia quest’ anno ha lottato bene contro il virus. Però non si tornerà al lockdown, non per tutti almeno. Quest’anno ci ha visti combattere, molto e in maniera adeguata. L’onore delle armi, per così dire, ci è stato riconosciuto da tutti. Però – afferma il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’università Cattolica di Milano – abbiamo subito la conseguenza delle scelte sbagliate di altri. Non è un caso che le 3 varianti che hanno caratterizzato il 2021, siano arrivate da paesi simbolo. La prima dal Regno Unito, che non ha fatto nulla per fermare il virus. La seconda dall’India, che aveva abbassato la guardia. E quest’ ultima dal Sudafrica, dove si è diffusa perché la copertura vaccinale è minima. Ora finiamo il 2021 con una quarta ondata superiore per casi alle precedenti e la necessità di accelerare sulla terza dose”. Durissimo l’immunologo e membro del Comitato tecnico scientifico Sergio Abrignani torna a chiedere l’obbligo vaccinale, perchè considera il Paese in scacco ai non vaccinati. “Se le Regioni dal giallo passeranno all’arancione”, dichiara in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, “la responsabilità sarà in gran parte di chi ha rifiutato la profilassi anti Covid”. Il motivo sono i dati sui ricoveri. “Un parametro fondamentale perchè le Regioni cambino colore e la vita di milioni d’italiani venga stravolta – dichiara – è la percentuale di occupazione in terapia intensiva”. Oggi “più del 80% dei letti sono per i non vaccinati”. “Il virus non ci lascia il tempo per convincere i non vaccinati, sta correndo velocissimo”. L’immunologo dell’Università Statale di Milano, convinto assertore dell’obbligatorietà del vaccino. “Un parametro fondamentale – spiega la propria posizione – perché le Regioni cambino colore e la vita di milioni d’italiani venga stravolta è la percentuale di occupazione in terapia intensiva. Oggi più del 80% dei letti sono per i non vaccinati. E non è giusto. Se le Regioni dal giallo passeranno all’arancione, e speriamo non al rosso, la responsabilità sarà in gran parte di chi ha rifiutato la profilassi anti Covid. Infatti i dati dell’Istituto superiore di sanità ci dicono che una persona non immunizzata di 80 anni ha un rischio 85 volte più alto di finire in terapia intensiva rispetto a un vaccinato. Il rischio è 13 volte più alto tra 60 e 79 anni e 6 volte maggiore tra 40 e 59. Vogliamo ancora parlare di persuasione?”.

aggiornamento pandemia Covid del 27 dicembre ore 15.42

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