Politica

Di Battista spinge il M5S verso l’estrema destra: “No compatto a Draghi”

“Un NO compatto da parte del Movimento all’ipotesi Draghi non solo sarebbe un gesto responsabile nei confronti degli italiani, ma aprirebbe praterie di dignità e, perché no, anche di governo. Ovviamente un governo Politico che sappia gestire i fondi del Recovery Fund con meticolosità e rigore. E, soprattutto, nell’interesse pubblico”. Lo scrive Alessandro Di Battista, in un articolo su TPI, di fatto spingendo il Movimento a cui appartiene verso posizioni di destra estrema. “Penso che il governo Draghi lo debbano votare, semmai, proprio i rappresentanti dell’establishment. Lo voti la Meloni che ha già detto sì, in passato, a governi tecnici e a leggi Fornero. Lo voti mezzo Pd che ha lavorato incessantemente per buttare giù Conte ed arrivare a questo punto. Lo voti Salvini, ennesimo pezzo di arredamento del ‘sistema’ mascherato da amico del popolo. Lo voti Renzi, mero esecutore di ordini altrui. Lo voti Forza Italia, dove non comanda più Berlusconi ma dove comanda ancora Gianni Letta, artefice dell’operazione Carelli”. Per Di Battista “ostacolare l’approdo di Draghi a Palazzo Chigi nulla ha a che vedere con la lotta tra europeismo ed anti-europeismo. Semmai ha a che fare con la ventennale contesa tra Politica e finanza”. Visto che si tratta di “un banchiere. Competente, ma pur sempre un banchiere. Ognuno avrà la sua opinione su Mario Draghi. La mia è molto negativa. Di lui si dicono le stesse cose che dissero di Monti quando venne incaricato da Napolitano. Credibile, preparato, inserito negli ambienti giusti. Di lui si dice che abbia ‘salvato l’Italia’. Sciocchezze. Ha salvato l’euro-zona”.

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