Cronaca

Eitan, il nonno rapitore messo ai domiciliari in Israele

La polizia israeliana ha interrogato Shmuel Peleg, il nonno materno di Eitan Biran, il bambino unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone del 23 maggio, riguardo alle accuse di aver “rapito e portato il nipote in Israele”. Lo ha reso noto la stessa polizia aggiungendo che, dopo l’interrogatorio, Peleg è stato posto agli arresti domiciliari fino a venerdì. A interrogare Shmuel Peleg è stata l’unità speciale 433. In queste ore una richiesta per far rientrare Eitan in Italia è stata presentata al Tribunale per le questioni famigliari di Tel Aviv dai legali della zia paterna, Aya Biran, tutrice del bambino. L’istanza sarebbe stata avanzata in base all’art. 29 della Convenzione dell’Aja che consente al titolare del diritto di affido di “rivolgersi direttamente al competente tribunale per chiedere il rientro del minore sottratto, anche senza l’intermediazione delle autorità centrali”. L’ambasciata israeliana in Italia ha comunicato che sta seguendo il caso di Eitan e che se ne occuperà in collaborazione con il nostro Paese, a beneficio del minore e in conformità con la legge e con le convenzioni internazionali pertinenti. Le indagini della Procura di Pavia si sono allargate da oggi anche alla nonna materna, Etty Peleg, che sarebbe stata complice del sequestro del bambino. Ex moglie di Smhel Peleg, sarebbe stata in Italia con lui nei giorni precedenti al fatto. Il suo ruolo nella vicenda è ora da verificare. Il timore della famiglia affidataria è che la via giudiziaria richieda comunque troppo tempo per il rientro di Eitan, che ieri doveva iniziare la scuola elementare.

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