Economia e Lavoro

Ente nazionale Risi, in Piemonte persa la metà delle coltivazioni

 

A causa della siccità nella provincia piemontese di Novara sono andati persi circa tremila ettari a risaia che rappresentano il 10% della superficie totale a riso del Novarese. Lo ha reso noto l’Ente Nazionale Risi che grazie a immagini satellitari elaborate con tecniche avanzate di intelligenza artificiale, ha accertato che queste perdite si sono concentrate soprattutto nei comuni di Cerano, Vespolate, Tornaco, Borgolavezzaro, Trecate, Bellinzago Novarese, Romentino e Barengo.
A queste si dovranno aggiungere danni parziali a coltivazioni che comunque verranno trebbiate. Per quanto riguarda la suddivisione dei danni nelle quattro tipologie merceologiche, si stima una perdita del 15% per il Medio, del 12% per il Tondo, del 10% per il Lungo A e del 7% per il Lungo B. Intanto in questi giorni sono scattati i primi interventi di sostegno alla filiera. Via libera in Conferenza Stato Regioni al decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, a firma del Sottosegretario Gian Marco Centinaio, che stanzia 15 milioni di euro per i risicoltori italiani. Si tratta di un aiuto di Stato temporaneo alle imprese, a parziale ristoro dei maggiori costi sostenuti a seguito della crisi causata dalla guerra in Ucraina, del livello record raggiunto dai prezzi delle materie prime energetiche e anche in considerazione della siccità che ha duramente colpito quest’anno l’Italia e che ha compromesso alcune produzioni, come appunto, quella del riso. L’aiuto è determinato in ragione degli ettari di superficie coltivata nella campagna 2022. Ai soggetti beneficiari sarà concesso un aiuto fino a 100 euro per ogni ettaro coltivato a riso e fino a esaurimento delle risorse disponibili. “Con questo decreto aiutiamo un settore che negli ultimi mesi è stato particolarmente penalizzato. Oltre alle difficoltà legate ai rincari e alla crisi generata dal conflitto in Ucraina si è aggiunta una drammatica siccità che ha bruciato migliaia di ettari e reso improduttivi tanti terreni, mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza di una filiera molto importante per il Paese”, afferma il Sottosegretario. “È un provvedimento che dà un’iniezione di fiducia a un comparto strategico dell’agroalimentare Made in Italy”, conclude Centinaio. Il Presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà,  esprimendo grande soddisfazione per il via libera al decreto che ha visto impegnato l’Ente stesso nei giorni scorsi per fornire al Ministero i dati economici relativi agli aumenti dei costi sostenuti nel 2022 rispetto a quelli dell’anno precedente, dichiara:  “Il via libera della Conferenza Stato Regioni al decreto a firma  del Sottosegretario Gian Marco Centinaio è la conferma dell’attenzione nei confronti del settore e permetterà alle aziende risicole italiane di attenuare l’aumento dei costi dei fattori produttivi verificatesi a causa dell’evento bellico ucraino e delle gravi perdite subite dalla siccità”.

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