Economia e Lavoro

Imprese, fosche previsioni dell’Istat. Margini operativi negativi per l’8,2% delle aziende (355mila)

 

L’aumento dei costi dell’energia renderebbe “negativi i margini operativi dell’8,2% delle imprese attive”, cioè oltre 355mila. Lo spiega l’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, nella Nota sull’andamento dell’economia italiana, dove riporta i dati di una simulazione realizzata utilizzando i microdati del sistema produttivo italiano del 2019. Le recenti previsioni dell’OCSE segnalano come il perdurare della crisi energetica associata al cambio di intonazione della politica monetaria potrebbe causare una decelerazione dell’economia mondiale. In Italia, al deciso miglioramento del Pil nel secondo trimestre si è accompagnato ad agosto il rimbalzo congiunturale della produzione industriale. Qualora l’indice a settembre assumesse lo stesso valore di agosto, nel terzo trimestre si registrerebbe un modesto aumento congiunturale. La ripresa dei consumi si è associata nel secondo trimestre a una marcata riduzione della propensione al risparmio ancora su livelli superiori a quelli pre-crisi. Ad agosto, il mercato del lavoro ha evidenziato un’ulteriore flessione degli occupati, una riduzione dei disoccupati e un aumento degli inattivi. Le attese delle imprese sull’occupazione sono in calo sia nella manifattura sia nei servizi di mercato. L’inflazione, a settembre, ha continuato ad accelerare, mostrando ulteriori segnali di diffusione del fenomeno. Il differenziale per l’indice armonizzato dei prezzi al consumo tra l’Italia e l’area euro ancora negativo si è ampliato rispetto al mese precedente. A settembre, le imprese esportatrici della manifattura hanno evidenziano un aumento della quota di coloro che segnalano costi e prezzi più elevati come un ostacolo alla produzione. Una simulazione realizzata utilizzando i microdati relativi al sistema produttivo italiano del 2019 mostra che l’aumento dei costi dell’energia potrebbe, con effetti differenziati nei settori, rendere negativi i margini operativi dell’8,2% delle imprese attive che impiega circa il 20% degli addetti.

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