“Adnan Abou Walid al Sahraoui, leader del gruppo terroristico Stato islamico nel Grande Sahara, è stato neutralizzato dalle forze francesi. Si tratta di un nuovo grande successo nella lotta che conduciamo contro i gruppi terroristici nel Sahel”. Ad annunciarlo, in nottata su Twitter, è stato il presidente francese Emmanuel Macron. “La Nazione pensa questa sera a tutti i suoi eroi morti per la Francia nel Sahel durante le operazioni Serval e Barkhane, alle famiglie in lutto, a tutti i suoi feriti. Il loro sacrificio non è vano. Con i nostri partner africani, europei e statunitensi, continuiamo questa lotta”, ha scritto Macron in un secondo tweet. Il comandante jihadista è stato accusato di essere il mandante dell’uccisione di 6 operatori umanitari francesi in Niger, il 9 agosto 2020, ed era ricercato dagli Stati Uniti per un attacco mortale, il 4 ottobre 2017, contro le truppe statunitensi sempre in Niger. In tale episodio, 4 membri delle forze speciali statunitensi e 4 soldati nigeriani erano rimasti uccisi. Lo Stato Islamico nel Grande Sahara è considerato responsabiledella maggior parte degli attentati condotti nell’area di confine a cavallo tra Mali, Niger e Burkina Faso. Questa zona, nota con la denominazione di “tri-border area”, è spesso presa di mira dall’ISGS e dal Gruppo per il sostegno dell’Islam e dei musulmani (GSIM), affiliato invece ad Al-Qaeda. Gli Stati Uniti avevano offerto, il 4 ottobre 2019, una ricompensa di 5 milioni di dollari per chi avesse fornito informazioni sul luogo in cui si trovava al-Sahrawi. L’uomo era precedentemente membro di Al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM) e ha anche co-guidato per qualche tempo il Movimento per l’Unità e la Jihad in Africa occidentale (MUJAO), un gruppo islamista maliano responsabile del rapimento di operatori umanitari spagnoli in Algeria e di un gruppo di diplomatici algerini in Mali, nel 2012. Al-Sahrawi era nato a El Aaiún, nella zona contesa del Sahara occidentale, da una ricca famiglia di commercianti fuggita poi in Algeria. Da giovane, si era unito al Fronte Polisario, e, dopo la laurea, conseguita in Algeria, aveva aderito, nel 1998, all’Unione dei Giovani Sahrawi. Nel 2010 si era unito ad una fazione di AQIM, diventandone presto il portavoce. Nel 2015, ha dichiarato la sua fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi. Dall’inizio del suo intervento militare in Mali, nel 2013, l’esercito francese ha ucciso diversi membri di alto rango dell’ISGS nell’ambito delle sue operazioni volte a prendere di mira i leader jihadisti. Nel giugno di quest’anno, Macron ha annunciato un importante ridimensionamento della forza anti-jihadista francese attiva nel Sahel, nota come “Operazione Barkhane”, dopo più di otto anni di presenza militare nella vasta regione.