Primo piano

La mobilità ai tempi del Coronavirus, le opinioni degli utenti

Il Rapporto mondiale 2020 sul trasporto pubblico e la mobilità urbana, da poco pubblicato da Moovit, fotografa la situazione del trasporto pubblico nelle principali città italiane, secondo il punto di vista degli utenti e offre un quadro significativo da cui partire per analizzare i bisogni dei fruitori del trasporto urbano.

Moovit, parte della famiglia Intel, ha sviluppato una delle app per la mobilità urbana più utilizzate in Italia e nel mondo. Attiva in oltre 3.400 città di 112 nazioni differenti, raccoglie quotidianamente oltre sei miliardi di dati anonimi e aggregati che vanno ad alimentare un grande archivio sulla mobilità urbana. 

I dati per questo report sono stati raccolti dai tragitti compiuti dagli utenti con l’app Moovit nel 2020 e tramite le risposte ad un sondaggio facoltativo inoltrato agli stessi utenti nel corso dello stesso anno. 

Per l’Italia sono state prese in considerazione 9 città e regioni: Roma e il Lazio, Napoli e la Campania, Milano e la Lombardia, Torino e Asti, Venezia, Firenze, Palermo e Trapani, Bologna e Genova e Savona. Il report include gli spostamenti effettuati dagli utenti con autobus urbani ed extraurbani, tram, metropolitane, treni regionali, funicolari e ascensori.

Sicuramente, dunque, il quadro offerto non è esaustivo, se si considera che l’Italia è composta anche di realtà più piccole, ma certamente significative e se si considera che il bacino dei dati proviene solo da chi utilizza la app in queste città e non da tutti coloro che utilizzano il trasporto pubblico, tuttavia è una buona base di partenza anche per analizzare come sono cambiate le abitudini degli utenti a causa della variabile Covid-19.

Il sondaggio ha chiesto agli utenti italiani in che modo la pandemia avesse cambiato le proprie abitudini di mobilità. Mediamente il 15% dei rispondenti, nel corso del 2020 ha definitivamente smesso di spostarsi quotidianamente (anche per effetto dello smart working e per le prolungate chiusure delle attività commerciali), il 42% ha diminuito l’utilizzo dei mezzi pubblici, il 35% li utilizza come prima, il 3% li utilizza più di prima e il 6% è passato a un mezzo privato abbandonando quello pubblico.

Il report mette in evidenza anche i tempi medi per raggiungere la propria destinazione ogni mattina, che in alcuni casi sono migliorati a seguito della pandemia: sono 48 minuti a Roma e Lazio (-4 minuti rispetto al 2019), 43 minuti a Milano e in Lombardia (nessuna variazione rispetto al 2019), 38 minuti a Napoli e Campania (-8 minuti rispetto al 2019)

L’utilizzo dei mezzi pubblici risulterebbe incoraggiato se fossero meno affollati, per il  48% degli utenti; se fossero più sicuri, per il 27% degli utenti; se il tempi di viaggio fossero inferiori, per il 25%. Gli accorgimenti da adottare per rassicurare i viaggiatori e spingere gli utenti ad utilizzare i mezzi pubblici sono: le distanze sociali rispettate alla fermata e a bordo dei mezzi, una sanificazione costante dei mezzi, tempi di attesa alla fermata ridotti per evitare assembramenti con passaggi dei mezzi più frequenti, informazioni accurate in tempo reale sul servizio ed eventuali modifiche, presenza di dispenser di gel igienizzante a bordo dei mezzi. Come si evince, in tutte queste risposte, il ruolo della tecnologia e della pianificazione, anche grazie agli strumenti digitali e alle analisi di informazione offerta dai big data potrebbe offrire delle risposte.

Sorprendentemente, a differenza della percezione che si può avere in alcuni grandi città, in cui l’aumento dei monopattini elettrici sembra esponenziale, anche a causa del proliferare di servizi di sharing, in Italia la percentuale di utenti che non ha mai utilizzato i mezzi di micromobilità in sharing è così ripartita: 88% a Palermo e Trapani, 85,5% a Genova e Savona, 85% a Napoli e in Campania, 84% a Roma e nel Lazio, percentuali leggermente superiori, ma comunque, abbastanza in linea con quelle di altre città europee.

Si fa utilizzo dei mezzi di micromobilità per raggiungere in maniera diretta e senza cambi la propria destinazione (55% degli intervistati, +3% rispetto al 2019). Il 45% invece combina l’utilizzo di un mezzo del trasporto pubblico con il noleggio temporaneo di un mezzo di micromobilità.

Le principali motivazioni che incoraggiano la scelta dei mezzi di micromobilità in Italia sono: la maggiore velocità di spostamento rispetto alla percorrenza a piedi del tragitto, la copertura di tragitti che non sono serviti dal trasporto pubblico di linea e il minor costo rispetto all’utilizzo di un mezzo privato. Mentre, tra le principali motivazioni che scoraggiano la scelta dei mezzi di micromobilità ci sono la scarsità di piste ciclabili, la percezione di insicurezza di questi mezzi e il fatto che sono troppo costosi nella quotidianità.

I risultati di questa ricerca sono dati da tenere in considerazione nella progettazione dei servizi di mobilità urbana, soprattutto nei grandi centri, in un momento storico in cui il trasporto ha dimostrato di essere un elemento chiave nella nostra società ed, in questo contesto, un report di questo tipo fa di società come Moovit un interlocutore per le amministrazioni locali, le agenzie della mobilità e le aziende di trasporto pubblico per ottenere informazioni accurate su ciò che gli utenti desiderano.

AGC GreenCom 

Related posts

Proposta di Hamas: “Scambio di 1.000 detenuti per liberazione donne, bimbi e soldatesse”. Tensione altissima e vittime a Gaza

Redazione Ore 12

Terrorismo, Bruxelles sotto attacco. Assassinati due cittadini svedesi. Ucciso dalla Polizia l’attentatore

Redazione Ore 12

L’alternativa all’uso del dollaro si fa sempre più strada

Redazione Ore 12