Imprese e Sindacato

La ripresa? Non è per tutti. Sofferenze per altri due anni

Confcommercio al parlamento: “Comparti come turismo e commercio soffriranno ancora per molto tempo, soprattutto nel Mezzogiorno.”

(Red) La ripresa c’è, ma non in tutti i comparti e non in tutte le aree del Paese. Lo ha sottolineato Confcommercio alla Camera nel corso di un’audizione davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Ambiente sul decreto Semplificazioni, che regola la governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Enrico Postacchini, membro della Giunta confederale, ha spiegato ai deputati che “comparti come turismo e commercio soffriranno ancora per molto tempo, soprattutto nel Mezzogiorno dove questi settori sono fortemente concentrati e dove i benefici della campagna vaccinale ancora non si sentono come si dovrebbe. Dovremo soffrire ancora per un paio d’anni, quanto meno, per raggiungere i numeri del 2019″. I numeri, d’altronde, parlano chiaro: “nel primo quadrimestre del 2021 c’è stato un calo di fatturato di circa il 30% per il commercio e del 50% per il turismo”. È evidente, ha aggiunto Postacchini, che “crisi o non crisi dovremo tutti concentrarci sugli investimenti . Vanno portati avanti nel maggior numero possibile, soprattutto sul fronte ambientale, digitale, delle infrastrutture e dei trasporti”. Entrando nel merito del provvedimento, il rappresentante di Confcommercio ha espresso apprezzamento per “l’architettura ‘a rete’ della governance del PNRR”, specificando che però in questo ambito “va valorizzato il ruolo del Tavolo di partenariato economico, sociale e territoriale”. “Se il Piano deve costituire un progetto collettivo che mobilita tutte le forze sociali e produttive del Paese – ha detto – occorre che al tavolo siano garantite un’adeguata informazione sulla realizzazione degli interventi, presupposto per una condivisione partecipata, e un costante dialogo con tutti i livelli di governo coinvolti”. La funzione consultiva del tavolo, insomma, “non si deve risolvere in un mero modulo procedimentale, ma in una reale e rafforzata attività di collaborazione per agevolare l’efficace e celere attuazione degli interventi”. Giudizio positivo anche sulle misure di semplificazione delle procedure e degli iter amministrativi per l’accesso al superbonus 110%, in particolare “quelle per il superamento delle difficoltà legate alla necessità di attestare la conformità edilizia dell’immobile”. Tuttavia, resta il nodo della platea dei beneficiari: “l’estensione dell’agevolazione agli enti che svolgono attività sociosanitarie o assistenziali con immobili di categoria catastale B/1, B/2 e D/4, certamente apprezzabile, non può che costituire un primo passo verso la necessaria estensione della misura alle imprese e ai professionisti: è un gap che deve essere prontamente colmato”, ha affermato il membro di Giunta di Confcommercio.

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