“Ancora una volta a Roma va a fuoco un impianto di trattamento, dopo il caso di via Salaria. I responsabili di quell’incendio ancora non sono stati trovati e molto probabilmente anche gli autori di quello di Malagrotta riusciranno a farla franca. Sembra essere un piano ben delineato per la costruzione d’urgenza di un termovalorizzatore, come quello che ha portato alla costruzione ad Acerra vicino Napoli di un bruciatore. La magistratura di Roma indaghi, oltre che sul disastro ambientale, sul reato di associazione a delinquere contro ignoti su stampo mafioso”. Così afferma in una nota il deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone. “Possiamo parlare di una vera e propria mafia dei rifiuti – continua – L’obiettivo è costringere i romani, nauseati da odori terrificanti provenienti dai cassonetti dove banchettano i cinghiali, ad accontentarsi di una tecnologia obsoleta, utile ad arricchire solo i proprietari dei forni. Tutto ció è inconcepibile, chiederemo delucidazioni il prima possibile al ministro Cingolani e alla Commissione Antimafia in Parlamento, come ha chiesto il vicepresidente Rampelli”.
Malagrotta, Mollicone (FdI): “Indagare per associazione a delinquere”
