Esteri

Migranti, ai confini tra Polonia e Bielorussia morto di freddo e stenti un bimbo di un anno

 

Un bambino di un anno è morto nella foresta al confine tra Bielorussia e Polonia, dove si trovava da oltre un mese con i genitori siriani, che speravano di riuscire a entrare nell’Unione europea. A riferirlo su  Twitter il centro polacco per l’aiuto internazionale, che sono intervenuti sul posto la scorsa notte. I genitori del piccolo erano entrambi feriti: il padre aveva una lesione al braccio, mentre la madre una ferita da coltello alla gamba. Nel corso dell’intervento di soccorso, aggiunge l’Ong, è stato trovato anche un giovane in condizioni di disidratazione e denutrizione. In campo il G7: “Chiediamo al regime di cessare immediatamente la sua campagna aggressiva e di sfruttamento al fine di prevenire ulteriori morti e sofferenze. È necessario fornire alle organizzazioni internazionali un accesso immediato e senza ostacoli per fornire assistenza umanitaria”. Lo scrivono in una nota i ministri degli esteri del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America) insieme all’Alto rappresentante dell’Unione europea, condannando “l’orchestrazione della migrazione irregolare da parte del regime bielorusso attraverso i suoi confini. Questi atti insensibili stanno mettendo a rischio la vita delle persone. Siamo uniti nella nostra solidarietà con la Polonia, così come la Lituania e la Lettonia, che sono state prese di mira da questo uso provocatorio della migrazione irregolare come tattica ibrida”. Poi l’Unione Europea che conferma e allarga le sanzioni alla Bielorussia: “Sulle sanzioni contro la Bielorussia assolutamente niente è cambiato, la nostra posizione rimane la stessa”, ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, nel briefing con la stampa rispondendo a chi gli chiedeva se i colloqui con Minsk potevano significare un allentamento delle sanzioni. “La Commissione concorda con il quadro allargato di sanzioni che include anche chi partecipa alla strumentalizzazione dei migranti. Sulla lista concreta dei soggetti per le nuove sanzioni c’è una discussione al Consiglio che rimane confidenziale”, ha aggiunto il portavoce per gli affari esteri, Peter Stano. Infine la Polonia che avverte la Bielorussia: “Se la situazione al confine non si stabilizzerà entro il prossimo 21 novembre, Varsavia sospenderà il traffico ferroviario attraverso il valico di Kuznica. E’ quanto si legge in un comunicato del ministero dell’Interno.”Su ordine del ministro dell’Interno, il comandante in capo della Guardia di frontiera ha inviato una lettera al presidente del Comitato statale per i confini della Repubblica di Bielorussia in cui ha informato la controparte che la parte polacca si aspetta la stabilizzazione della situazione riguardante la permanenza dei migranti vicino al valico di frontiera a Kuznica entro domenica 21 novembre – si legge nel comunicato – in caso di mancata risposta a tale appello, la Polonia, temendo per la sicurezza del traffico ferroviario, sospenderà il traffico ferroviario attraverso il valico di di Kuznica.

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