Economia e Lavoro

Nord-Est, l’export del Friuli Venezia Giulia ha perso nel 2020 vendite per 1,2 miliardi

Nel 2020 le vendite estere delle imprese del Fvg sono state pari a 14,3 miliardi di euro, 1,2 in meno rispetto al 2019 (-7,9%), visto che la dinamica del commercio estero è stata pesantemente condizionata dagli effetti economici dell’emergenza Covid-19. Lo ha reso noto il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Istat. “Gli effetti del Covid – ha spiegato Russo – sono stati particolarmente accentuati nel secondo trimestre, con un -27,3% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre la seconda parte dell’anno ha mostrato un parziale recupero”. Il calo dell’export regionale nel 2020 è in linea con l’andamento registrato nel Nordest (-8,2%), e si riscontra comunque una diminuzione pronunciata anche delle importazioni (-14,5%).  Le province di Udine e Pordenone hanno evidenziato flessioni nette (rispettivamente -14% e -10,9%), mentre quella di Gorizia presenta un livello quasi invariato rispetto al 2019 (-0,5%), e quella di Trieste registra addirittura un lieve incremento (+2,6%). La dinamica dell’area isontina è stata positivamente influenzata dall’andamento della cantieristica navale, che ha mostrato una crescita del 2,6% nel 2020, mentre in provincia di Trieste il risultato favorevole è stato determinato dal comparto dell’elettronica. In termini di settori, marcate contrazioni per siderurgia (-13%), meccanica strumentale (-19,2%) e produzione di mobili (-9,7%). Tra i pochi comparti in controtendenza, oltre alla cantieristica, la produzione di Pc, apparecchi elettronici e ottici (+38,5%). In merito alle destinazioni geografiche, si osservano diminuzioni in corrispondenza dei principali partner commerciali: Stati Uniti (-8%), Germania (-14%), Francia (-10,7%), Austria (-15,5%), Regno Unito (-13,7%). Si registra, al contrario, una notevole crescita del valore delle esportazioni in Egitto (+590,5%), determinata dalle commesse della cantieristica navale. Nel complesso l’export destinato ai Paesi extracomunitari è diminuito solo dell’1,8% rispetto al 2019. 

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