Roma Capitale

Ordine architetti: bloccato progetto per Foro Italico

A inizio 2020 era stato annunciato alla stampa il lancio del concorso internazionale di progettazione “Centrale del Foro Italico” ma ad oggi, “a più di un anno di distanza, tutto appare cristallizzato: non una calendarizzazione delle fasi successive, non un segnale di volontà di prosecuzione dell’iter”. E’ questo quanto denuncia Christian Rocchi, neo presidente dell’Ordine degli architetti di Roma e provincia e il coordinatore dell’area concorsi Oar Andrea Iacovelli, in una lettera inviata alla sottosegretaria di Stato con delega allo Sport Valentina Vezzali. La missiva – si ricorda – segue quella già inviata l’8 settembre scorso al presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli.  “Sollecitando un risolutivo intervento in merito”, Rocchi illustra nel dettaglio le tappe della vicenda: la procedura concorsuale era “scaturita dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa del 13 dicembre 2018 tra l’Ordine degli Architetti di Roma, il Consiglio Nazionale degli Architetti e Coni tramite Coni Servizi spa, funzionale all’attuazione della Delibera della Giunta Capitolina del Roma Capitale e Coni Servizi spa del 7 novembre 2018, che dava il via libera alle attività di trasformazione del “Parco del Foro Italico” attraverso il concorso di progettazione internazionale”.

Avviata l’attività di coordinamento tra i soggetti in campo e predisposta la documentazione necessaria per la pubblicazione del bando, il 1 ottobre 2019 veniva pubblicata la procedura concorsuale in due gradi sulla piattaforma Concorsi AWN che prevedeva la progettazione della nuova copertura del Centrale del Tennis nel Parco del Foro Italico. Il calendario concordato tra le parti definiva cronologicamente una serie di fasi del concorso: consegna degli elaborati relativi al primo grado entro il 10 gennaio 2020, come regolarmente avvenuta; successiva nomina della giuria per la valutazione dei progetti ammessi al secondo grado; consegna dei progetti relativi al secondo grado da parte dei soggetti ammessi alla fase finale; riunione conclusiva della giuria ed esito del vincitore del concorso, al quale dovevano essere poi assegnate le successive fasi di progettazione dell’opera.

“Pur consapevoli che cause derivanti anche dall’emergenza sanitaria e altre problematiche legate al cambio di governance tra Coni e Servizi spa a Sport e Salute spa hanno di fatto interrotto il corretto svolgimento del concorso di progettazione in oggetto – prosegue il Presidente OAR – le segnaliamo che ad oggi lo stato della procedura segna un paradosso in quanto, effettuata la consegna degli elaborati del primo grado entro la scadenza del 10 gennaio 2020, non è stata ancora comunicata dall’ente banditore né la nomina della giuria, né tantomeno la calendarizzazione delle fasi successive”.

“Un ente con rilevanza internazionale come il CONI anche tramite Sport e Salute SpA – prosegue il testo della lettera inviata a Vezzali – nel lanciare una procedura concorsuale in un contesto di grandissimo pregio internazionale che prevede attività progettuali di altissima complessità e specializzazione, mettendo in competizione importanti studi di architettura nazionali e internazionali assume, una responsabilità etica oltre che amministrativa circa il regolare svolgimento della procedura concorsuale, che travalica le stesse ragioni pratiche tese alla rigenerazione e rifunzionalizzazione del “Centrale del Tennis” al Foro Italico”.

“A nulla sono valse le sollecitazioni inviate alla Presidenza di Sport e Salute spa – che con nota del 09 settembre 2020 rassicurava sulla repentina riattivazione del concorso in oggetto – sia dal nostro Ordine Professionale, sia dal Consiglio Nazionale in qualità di promotori e garanti nei confronti della comunità degli architetti nazionali e internazionali. Le scrivo quindi per manifestare il profondo rammarico dell’Ordine degli Architetti di Roma promotore, con il Consiglio Nazionale e con il Comune di Roma, della procedura concorsuale in oggetto, che scaturisce da questa incomprensibile vicenda, confidando in un Suo risolutivo intervento per la riattivazione del concorso di progettazione che porti, nella riconfigurazione dei tempi procedurali, all’esito e alla successiva realizzazione di un’opera di caratura internazionale di cui non solo la città, ma tutto il paese potrà trarne esempio e beneficio”.

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