Esteri

Papa Francesco a Cipro. In diecimila nello Stadio di Nicosia per incontrare il Pontefice

“Andare da Gesù per guarire”, “portare insieme le ferite”, “annunciare il Vangelo con gioia”: questo c’è da apprendere, per Papa Francesco, dall’odierna pagina evangelica che racconta di due ciechi sanati da Gesù. Nell’omelia pronunciata al Pancyprian Gymnastic Association Stadium di Nicosia,  secondo giorno a Cipro, Francesco si sofferma sulla loro esperienza rapportandola alla realtà di oggi. Fa il suo ingresso con un pastorale in legno, semplice mentre splende il sole sul campo di calcio, dove l’altare ornato di fiori gialli è posto al centro e rivolto alla tribuna gremita da circa 10 mila persone. Da lì i fedeli possono vedere un grande Crocifisso e ai due lati i simboli del viaggio apostolico: l’apostolo Barnaba e l’isola di Cipro. Alla fine della Messa il Papa indirizza un saluto di congedo alla Chiesa di Cipro, ringraziando di cuore per l’accoglienza e l’affetto dimostratogli:

Qui a Cipro sto respirando un po’ di quell’atmosfera tipica della Terra Santa, dove l’antichità e la varietà delle tradizioni cristiane arricchiscono il pellegrino. Questo mi fa bene, e fa bene incontrare comunità di credenti che vivono il presente con speranza, aperti al futuro, e condividono questo orizzonte con i più bisognosi. Poi il pensiero del Pontefice va ai migranti che incontrerà nel pomeriggio insieme ai fedeli di varie confessioni cristiane. E prima di lasciare l’altare l’omaggio alla Vergine accompagnato da un canto mariano. Al suo rientro in Nunziatura, informa, la Sala Stampa della Santa Sede, Francesco ha incontrato brevemente il rabbino capo di Cipro Arie Zeev Raskin e, per suo tramite, ha inviato un saluto alla comunità ebraica cipriota. Successivamente ha salutato la direttrice del carcere dell’isola che gli ha portato un saluto e un dono da parte dei detenuti, tra i quali migranti incarcerati perchè senza documenti.

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