Politica

Quirinale, la partita è tutta aperta. C’è attesa per le scelte di Berlusconi e spuntano nomi nell’ombra

Il leader della Lega continua nella sua serie di incontri per trovare una soluzione condivisa per il Quirinale. Dopo l’aventino berlusconiano di Arcore, Salvini ha avuto un faccia a faccia con il Presidente del M5S, Giuseppe Conte, faccia a faccia definito  “cordiale”. Il leader del Carroccio e quello del M5s hanno parlato naturalmente della prossima elezione del presidente della Repubblica e del futuro del governo. Sul tema del Quirinale Salvini ha ribadito che il centrodestra è e resterà compatto in tutte le votazioni. L’incontro tra i due, avvenuto in centro a Roma, è durato un’ora. Ma su Berlusconi, Draghi ed altri candidati, come la Cartabia, spunta l’ombra pesante di un signore, sicuramente di centrodestra, ma eletto in quota Pd, che potrebbe trovare la strada giusta per salire al Colle. Mancano solo tre giorni al fatidico 24 gennaio, il giorno dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Le trattative segrete tra i partiti proseguono, con il centrodestra che resta in attesa della risposta definitiva di Berlusconi, se il leader di Fi dirà di sì tutti i voti convergeranno su di lui, altrimenti scatterà il piano B. Proseguono anche le trame per portare Draghi al Colle, ma la pratica – si legge sul Fatto Quotidiano – non è ancora chiusa. La sintesi potrebbe essere anche un’altra: la politica è quasi rassegnata a eleggere il premier, ma cerca ancora una via d’uscita a una soluzione che non piace davvero a nessuno (tranne, forse, a Enrico Letta). E così, mentre vanno avanti convulse le trattative sul governo che sarà, raccontano che a calare la carta alternativa sarà Matteo Renzi. All’ultimo momento farà il nome di Pier Ferdinando Casini. La strategia, giurano, è decisa: metterlo in mezzo all’ultimo momento per non bruciarlo. Ora, – si legge ancora sul Fatto il Fatto – Renzi conta molto relativamente. Ma Casini è forse l’unico sul quale la politica potrebbe coagularsi: i centristi lo appoggerebbero, il Pd in blocco lo voterebbe, M5s potrebbe sceglierlo come male minore. C’è chi osserva tra i dem: “È eletto nel Pd, ma è di destra”. Notazione interessante, che offre una sponda a Matteo Salvini, per iniziare. A Palazzo Chigi seguono la pratica con attenzione: sono convinti che l’inedito duo Conte-Renzi potrebbe convergere su di lui. Casini è considerato una figura abbastanza innocua da poter funzionare. Ma sembra che Draghi si prepari alla sua successione. Peraltro, il premier, eventualmente, dovrà incaricarlo lui.

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