Politica

Gelmini, Versace e Carfagna fondano Centro Popolare

di Viola Scipioni

«Centro Popolare è un’associazione costituita con lo scopo di rafforzare l’idea moderata e riformista del Paese», così scrivono sui propri social le parlamentari di Azione, Mariastella Gelmini, Giusy Versace e Mara Carfagna (nella foto), annunciando l’inizio di un nuovo progetto che tende ad avvicinarle alla maggioranza piuttosto che all’opposizione, sotterrando momentaneamente gli Orizzonti Liberali di Luigi Marattin. Le differenze con l’ex renziano, forse, sono troppe, e i passati forzisti di tutte e tre non permettono ideologicamente di avvicinarsi ad una posizione probabilmente tendente troppo alla sinistra parlamentare: i campanelli d’allarme sul sogno d’unità di Elly Schlein sono fin troppi, meglio partecipare al Comitato direttivo di Noi Moderati. La nuova associazione, infatti, ha preso parte giovedì 26 settembre alla riunione di Maurizio Lupi, «avviando un percorso fondativo per il consolidamento di un soggetto politico che condivida gli stessi obiettivi». Non a caso, il progetto di Lupi si avvicina pericolosamente agli ideali della maggioranza, il che farebbe pensare a un pentimento delle tre sull’abbandono da Forza Italia per abbracciare un progetto politico che si è rivelato insoddisfacente. «Il fallimento del Terzo Polo e il mancato raggiungimento del quorum alle elezioni europee ci ha posto di fronte a una domanda obbligata: come possiamo far contare di più la voce dei popolari e dei moderati italiani?» ha scritto Mara Carfagna, sottolineando poi come non potessero «condividere la scelta di chi ha aperto un dialogo esclusivo con il campo largo e la sinistra a cominciare dalle prossime elezioni regionali. Scelta legittima, ma impossibile da sostenere con coerenza con la nostra storia e le nostre convinzioni. Ecco perché con Centro Popolare puntiamo a rafforzare l’area moderata e riformista del centrodestra attraverso un percorso fondativo per l’allargamento e consolidamento di un’area che rappresenti il luogo della stabilità, del pragmatismo e della concretezza». Della medesima idea è anche Mariastella Gelmini, che fa sapere che «vogliamo allargare questo progetto al civismo, a tanti amministratori locali delusi dal fallimento del Terzo Polo e che rifiutano l’adesione al campo largo di Conte, Fratoianni e Bonelli. Il centro resta il luogo dell’equilibrio e della ponderazione degli interessi in gioco, anche in un quadro politico che si sta ancora una volta polarizzando. Lo faremo portando avanti le nostre battaglie e i nostri valori, a partire da una tradizione cattolico popolare che mette al centro la persona, la famiglia, la competenza e il merito, il principio di sussidiarietà, la valorizzazione dei corpi intermedi. Sono questi i pilastri su cui si fonda la nostra associazione».

«Da tempo porto avanti battaglie sulla disabilità, sull’inclusione e sul valore formativo dello sport, sui giovani e le donne, contro ogni forma di violenza e discriminazione», afferma poi Giusy Versace. «Di fronte a uno scenario sempre più polarizzato, sono convinta che lavorare per un centro più forte, che accolga le tante sensibilità moderate e popolari del paese, sia la giusta strada da percorrere».

A quasi metà della legislatura, quindi, un centro forte e concreto non esiste più, indice del fatto che una grande polarizzazione politica è sempre più all’orizzonte: per quanto l’emiciclo a sinistra del Parlamento non riesce mai a trovar pace il dato certo è che c’è sempre più voglia di creare qualcosa di estremo piuttosto che di unione, e ciò non fa male solo alla politica ma anche agli italiani.

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