Draghi sarebbe uno straordinario presidente della Repubblica. Per sette anni darebbe solidità alle istituzioni in continuità con Ciampi, Napolitano, Mattarella. E tuttavia Draghi farebbe molto bene anche da Palazzo Chigi in un momento nel quale bisogna spendere bene i soldi del Pnrr. Nell’uno e nell’altro caso, tuttavia, da tempo dico che bisogna mettere in conto le elezioni nel 2022. Noi preferiremmo votare a scadenza naturale nel 2023. Ma gli interessi dei leader dei partiti principali, da Salvini a Meloni, da Letta a Conte sono diversi”. E’ quanto sostiene Matteo Renzi in un’intervista al ‘Corriere della sera’. A chi osserva che “Letta dice che se Italia via vota con il centrodestra è fuori dal centrosinistra”, il leader di Iv poi risponde: “Al segretario del Pd sfuggono due considerazioni. La prima è che al Quirinale è giusto votare un candidato tutti insieme, dalla Meloni ai grillini, da Salvini ai dem. Quersto perché il presidente è l’arbitro non un giocatore. Votare insieme al centrodestra, poi, in questo passaggio è un dovere istituzionale e algebrico, visto che stavolta hanno i numeri dalla loro parte. Quindi Iv voterà col centrodestra e col centrosinistra un presidente europeista e anche il Pd voterà con il centrodestra”.