Negli ultimi mesi, si è assistito ad una forte diminuzione delle richieste del reddito di cittadinanza all’INPS, il che potrebbe essere un segnale di ripresa economica per il paese. Infatti, secondo i dati ufficiali, ad oggi, solo il 18% dei beneficiari del reddito di cittadinanza lo percepisce da più di un anno, e il 58% dei beneficiari lo percepisce solo da meno di sei mesi. In particolare, nei primi due mesi del 2021, le richieste di reddito di cittadinanza all’INPS sono diminuite del 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 104.000 a 68.000 richieste. Questo calo sembra essere legato all’aumento del numero di assunzioni nel settore privato, che ha visto una crescita dell’1,1% nel primo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. Il Reddito di cittadinanza, nato nel 2019 come una delle misure del Governo per combattere la povertà, sembra essere meno richiesto rispetto al passato, a conferma della ripresa economica del paese. Questo trend positivo è confermato anche dai dati dell’ISTAT, che segnalano un aumento del consumo delle famiglie del 2,7% nel quarto trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, nonostante questo dato positivo, è importante continuare a sostenere le famiglie e le persone in difficoltà, fornendo loro le opportunità necessarie per il reinserimento nel mondo del lavoro e per un sostegno economico adeguato. Inoltre, la riduzione del numero di richieste del reddito di cittadinanza potrebbe essere anche il risultato delle complesse procedure burocratiche che spesso ne limitano l’accesso. È quindi importante continuare a lavorare per semplificare le procedure e garantire un accesso più facile e veloce ai sostegni economici necessari.
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