Politica

Renzi lancia la Federazione Italia Viva-Azione con un occhio d’affetto al Pd

 

 

Una nuova federazione subito, poi un partito unico nel 2024, che “sia la casa definitiva dei nostri progetti politici, europei ed italiani”. Sono i progetti di Italia Viva e Azione, già alleate alle ultime elezioni parlamentari. I piani per il futuro sono stati descritti dal leader di Iv, Matteo Renzi, in apertura dell’assemblea nazionale del partito. Italia Viva ha già approvato all’unanimità la relazione del leader Matteo Renzi che prevede la federazione con Azione. Renzi ha detto che ci sarà innanzitutto “bisogno di fare un tesseramento per il 2023”. Poi, lo stesso leader – una volta fatta la federazione – proporrà “di fare modifiche con un impegno: che io non lascio il campo”. Non sono mancate stoccate ai suoi ex compagni di partito del Pd, accusati di viaggiare “con il freno a mano tirato da mesi” e di aver “portato in guerra chi vi portava a vincere”, ha detto Renzi, sottolineando come “c’è stato un tempo in cui il Pd vinceva le elezioni, in cui prendevamo il 40,8%”. Il leader di Iv ha poi dichiarato che in molti dal suo ex partito gli dicono “’Matteo, se solo fossi rimasto sarebbe stata un’altra storia”. Ma lui risponde che “se noi fossimo rimasti nel Pd, non avremmo mai potuto giocare il nostro ruolo come in questi mesi. Se fossimo rimasti nel Pd avremmo al governo ancora Conte e non avremmo mai avuto Draghi”. Il futuro tesseramento sarà legato “a un grande progetto politico e culturale su dei contenuti”, a partire da sei “parole chiave” con l’acronimo “scelta”: S di salute, C di cultura, E di Europa, L di lavoro, T di territorio, A di avvenire. “Chi si iscrive a Italia viva si iscrive a grande sogno politico”, ha continuato Renzi, rivelando che “nel 2023 la Leopolda ci sarà”. L’ex presidente del Consiglio ha parlato di “un sentimento di affetto” che lega la sua forza politica “alla comunità del Pd”, con cui – nonostante “un rapporto complicato” – non ci sarebbe alcuna rivalità: “Noi non siamo avversari, siamo da un’altra parte e non abbiamo mai concepito questa nostra esperienza come una rivalsa”. L’assemblea nazionale di Italia Viva è stata tuttavia un’occasione di togliere un po’ di “sassolini” dalle scarpe. Renzi si è preso il merito di aver “rottamato” il Pd, permettendo così a personaggi come Elly Schlein, ora candidata alla segreteria nazionale del partito, e Brando Benifei di entrare nelle istituzioni, italiane ed europee. Benifei, “dice che la rottamazione non ha funzionato – ha sottolineato Renzi – ma se non ci fosse stata la rottamazione non avrebbe mai avuto questa chance”. Immediata la risposta di Schlein. “A Renzi, che dice di averci portato in Parlamento, dico di non dimenticare che per quanto mi riguarda a portami in Parlamento furono 50mila preferenze. Renzi ha il merito di aver spinto me e tanti altri fuori dal Pd con una gestione arrogante. Ha ridotto il Pd in macerie e poi se n’è andato”, ha detto in riferimento alla sua scelta di abbandonare il partito (in cui poi è tornata) nel 2015. “Noi la ruota di scorta del governo? Conoscendo la modestia che unisce me, Carlo Calenda e tanti di noi… come fa la gente come noi ad accettare di essere una ruota di scorta?”. Così Matteo Renzi durante l’assemblea nazionale di Italia Viva a Milano. “Noi abbiamo l’umile consapevolezza di essere il motore, il volante e l’acceleratore”, ha concluso Renzi. Il leader di Italia Viva ha detto chiaramente che il suo partito continuerà a votare “no” alla Legge di Bilancio 2023. Se alcune singole proposte verranno però accolte, “noi siamo entusiasti”. Da qui, un’altra frecciata ai suoi critici. “Questo, e lo dico ai commentatori, vuol dire fare la stampella? O dare una mano a riscrivere una legge di bilancio scritta male?”, ha detto Renzi. Spazio anche a riflessioni sulla politica internazionale, ambito nel quale “l’Europa sta perdendo il proprio ruolo, non dirlo significa negare la realtà”, ha detto Renzi. La “partita del 21esimo secolo” si starebbe giocando infatti “tra Stati Uniti e Cina”. Un appello poi a prendere posizione su “quello che sta accadendo nel silenzio in Iran”, che “non può vederci spettatori distratti”, ha concluso Renzi ringraziando il ministro degli Esteri Antonio Tajani per “aver fatto di tutto per aver riportato Alessia Piperno a casa dalla carceri 7iraniane dove ci sono state troppe persone torturate nel silenzio”.

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