Politica

Renzi spariglia e dice che è possibile una maggioranza diversa per eleggere il Capo dello Stato

 

Secondo Matteo Renzi per l’elezione del presidente della Repubblica non è necessario che la maggioranza presidenziale sia la stessa di quella parlamentare. “Il Quirinale fa sempre storia a sé – ha detto in un’intervista -. Nel 2015 scegliemmo Mattarella e non tutta la maggioranza di governo fu d’accordo”. Su Draghi dice che “sarebbe un ottimo presidente della Repubblica come penso che sia un ottimo premier”. Nella giornata di mercoledì. Immediatamente dopo la fine della conferenza stampa di Draghi, numerose erano state le prese di posizioni dei partiti. Tra queste quella di Giorgia Meloni, che l’aveva definita: “Una conferenza stampa di fine mandato”. Per Matteo Salvini Draghi dovrebbe restare a Palazzo Chigi perché “se togli la casella più importante di questo governo, del domani non vi sarebbe certezza”. Anche Forza Italia chiede stabilità e “conferma la stima e il grande apprezzamento per il difficile lavoro che sta portando avanti il presidente del Consiglio. Per questo motivo si augura che l’azione del governo possa proseguire nei prossimi mesi con la necessaria continuità e la medesima energia”. Anche il Pd esprime “l’auspicio che la legislatura vada avanti fino al suo termine naturale, con una continuità nell’azione di governo” e si dice “pronto a sostenere tutti gli interventi che Draghi intende predisporre per garantire ai cittadini contemporaneamente la salute pubblica e la sicurezza”. Per M5S “è importante che continui una guida capace di tenere insieme una maggioranza larga e composita. Pertanto il Movimento 5 stelle ritiene necessaria una continuità dell’azione di governo, per non lasciare i cittadini e le istituzioni in condizioni di ‘vacatio’, senza un governo, che comporterebbe seri problemi per tutti”. Liberi e Uguali  esprimono “pieno apprezzamento e condivisione per le parole del premier sull’esigenza di proseguire nell’esperienza di governo con l’obiettivo di continuare a tutelare la salute degli italiani e favorire una ripresa economica più inclusiva e improntata alla riduzione delle diseguaglianze sociali e territoriali. Appare evidente che il raggiungimento di questi risultati verrebbe inevitabilmente messo in discussione da una fase di incertezza istituzionale che alterasse gli attuali delicati equilibri di governo e di maggioranza”.

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