Roma Capitale

Roma, sindacati e operatori: gestione fallimentare dei cimiteri

Sindacati e operatori bocciano senza appello la gestione dell’emergenza dei servizi cimiteriali da parte della Giunta Raggi. “La situazione attuale non può essere conseguenza della pandemia. Nel settembre 2019 l’Agenzia per il controllo della qualità servizi pubblici locali scriveva che la qualità dei servizi cimiteriali era in costante peggioramento negli ultimi 10 anni, fino a raggiungere un livello importante d’attenzione. Il voto medio era di 5,2 su 10, il più basso dal 2011”, ha denunciato Aldo Mirko Contini, titolare di un’agenzia funebre, intervenuto a rappresentare gli operatori del settore in occasione della seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina dedicata alla crisi dei cimiteri. “Già allora quindi il sistema era gravemente ammalato e con la pandemia è solo arrivato il colpo di grazia. L’amministrazione non ha fatto molto o comunque non ha fatto abbastanza” ha continuato Contini. Anche al Verano, ha aggiunto, “la situazione è grave. Una delibera di ottobre 2015 prevede l’assegnazione di loculi e aree per tombe di famiglia censite da anni ma questo non viene fatto, e mi chiedo anche perché non si ripeta la positiva esperienza del 2010 e 2014 delle aste online per le riassegnazioni delle centinaia di concessioni in stato di abbandono: tali procedure permetterebbero il reperimento di risorse economiche per le manutenzioni ordinarie e straordinarie”. Al cimitero Laurentino, “che ha meno di 20 anni, non si realizzano nuovi loculi dal 2014. Nel progetto originale era previsto l’ampliamento di 9 ettari, mai realizzato. Anche le procedure delle riesumazioni per liberare gli spazi a terra sono interrotte dal 2019, le liste di attesa per la costruzione delle tombe di famiglia sono ferme addirittura dal 2006 – ha aggiunto Contini -. Il risultato è che il cimitero più moderno di Roma è chiuso alle sepolture dall’agosto 2020 e le famiglie dei municipi delle zone Sud e Sud-Est devono andare al cimitero Flaminio o nei comuni limitrofi che lo consentono. Anche al cimitero Flaminio, il secondo d’Europa per estensione, si rischia ogni giorno il collasso: solo le inumazioni sono garantite in giornata, e solamente se ci si presenta entro le 13”. “Bisognerebbe avere il coraggio di dire la verità – ha denunciato il segretario della Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola – e la verità è che l’azienda e la città avevano bisogno di importanti investimenti e invece i numeri dati oggi in Aula dall’amministratore unico Stefano Zaghis dimostrano il fallimento delle politiche della sindaca Raggi”. Questo, ha sottolineato Di Cola – è il risultato di una amministrazione e di un’azienda che non ascoltano i lavoratori. Nei tavoli di trattativa le soluzioni c’erano, le abbiamo proposte, ma quando un’amministrazione che non ascolta e fa scelte poi dovrà rispondere ai cittadini. Sono stati tanti in questi mesi i nostri esposti e denunce. Il problema riguarda non soltanto Ama ma tutti il sistema delle partecipate, completamente abbandonate. E dove non c’è un progetto non c’è neanche una buona occupazione. Il sindacato ha cento anni di storia, c’eravamo e ci saremo ancora qui a discutere e ragionare per il bene della città. Sarebbe stato bello oggi avere dalla giunta risposte chiare sulle assunzioni e sulla gestione futura dei servizi cimiteriali. Ci sarebbe piaciuto discutere di progetti futuri e non venire qui a chiedervi di salvare le partecipate”, ha concluso il sindacalista.

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