Enrico Letta “probabilmente ha capito che andare avanti a insultare la Lega quotidianamente non è quello che serve all’Italia. Se la finiamo con Ius soli e felpe pro sbarchi, potremo dedicarci, anziché al litigio, al grande problema di questo momento: il lavoro” e con il segretario del Pd potrebbe partire un confronto “per esempio, sulla possibilità di prorogare il blocco dei licenziamenti. Noi siamo convinti che si possa fare”. Il leader della Lega parla in una intervista al Corriere della sera. “I referendum sulla giustizia una mina sulla strada del governo Ma va là – prosegue Salvini – noi li pensiamo come un aiuto al ministro Cartabia e al governo. Sappiamo bene che qualcuno non ha voglia di riportare efficienza nei tribunali e tagliare le unghie alle correnti: se raccoglieremo qualche milione di firme e il Parlamento non avrà provveduto, saranno gli italiani a dire quello che serve”. “Ho stima sia di Toti che di Brugnaro. Ma non mi pare che il paese ci chieda nuovi partiti, ci chiede anzi velocità”, prosegue il leader leghista, che sul versante delle destre europee ribadisce: “È il momento dell’unione. Se fino a ieri ci potevano essere mille partiti e mille divisioni, dopo questa devastazione c’è bisogno di unità. Nella Ue i gruppi del cosiddetto centrodestra sono divisi in tre. Mettendo insieme le migliori energie, possiamo diventare molto più forti. In caso contrario, continueranno a decidere i socialisti. E lo stesso vale in Italia. Non penso a partiti unici o forzature. Però, in Parlamento nasce un gruppetto alla settimana. Non è utile”.
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