Cronaca

Torino, calca Piazza San Carlo, Tribunale: “Da Appendino approccio frettoloso e negligente”

La Sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha tenuto un “approccio frettoloso, imprudente e negligente” in merito alla calca verificatasi il 3 giugno del 2017 in Piazza San Carlo, durante la proiezione del match tra Juventus e Real Madrid, in cui sono morte due donne e altre 1.600 sono rimaste ferite. E’ quanto scrive il Tribunale di Torino nelle motivazioni alla sentenza che ha stabilito per la Appendino una condanna pari a 18 mesi di carcere. Il rischio che ci fossero disordini era “prevedibile” anche alla luce degli attentati terroristici avvenuti nello stesso periodo. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza. “La scelta di una piazza avente le caratteristiche strutturali di piazza San Carlo – si legge ancora nelle motivazioni – aggravava dunque ulteriormente la pericolosità degli altri aspetti connessi alla prevedibilità dell’evento, in particolare con riferimento al rischio terrorismo, che ha avuto un ruolo preponderante nell’intera vicenda. Per un verso, infatti, la considerazione di tale aspetto ha comportato la necessità di predisporre apposite misure cautelari, in particolare il transennamento per consentire il filtraggio delle persone che accedevano alla piazza, misure che non erano state quasi mai realizzate (in relazione a quella specifica piazza vi era un solo precedente, quello del capodanno 20 I 6-20 I 7) e che però presentavano rischi ben noti agli operatori del settore, oltre che agevolmente apprezzabili da chiunque, con la comune diligenza, che avrebbe suggerito la necessità di porre una particolare attenzione. Il rischio terrorismo ha però anche costituito il carburante che ha fatto deflagrare il panico nella piazza”. Secondo la giudice, inoltre, “il rischio di una particolare sensibilità della folla e del pericolo di una sua reazione scomposta a fronte di qualsiasi, anche minimo, evento scatenante era ancor più prevedibile proprio dopo gli ultimi attentati terroristici, che si erano verificati in occasione di manifestazioni partecipate da un gran numero di spettatori e che non erano noti soltanto alle forze dell’ordine”

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