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Trieste, sgomberato dalle forze dell’ordine il presidio Green Pass al Porto

La polizia ha sgomberato il porto di Trieste dai manifestanti no Green pass per consentire la ripresa delle normali operazioni quotidiane. Gli agenti hanno azionato gli idranti e sparato lacrimogeni, per spingere i contestatori fuori dallo scalo. I manifestanti li hanno attesi seduti a terra dall’altro lato del Varco lungo la strada e hanno intonato cori come: “La gente come noi non molla mai” e “Libertà”. I poliziotti sono scesi dai mezzi in tenuta antisommossa, un funzionario li ha più volte invitati a disperdersi “in nome della legge” poi sono stati azionati gli idranti. Nello spiazzo antistante si erano radunate alcune centinaia di persone. La polizia invece in prossimità del Varco ha costituito una sorta di barriera tra uomini e mezzi e ha tentando di avanzare lentamente spingendo lavoratori e No Green pass verso il parcheggio in fondo alla zona, sgomberando l’area. L’ex portavoce Stefano Puzzer ha fatto sapere che i portuali di Trieste prolungheranno lo sciopero fino al 21 ottobre. Alcuni manifestanti sono stati identificati dalle forze dell’ordine e la polizia sta vagliando la posizione di 5/6 persone che manifestavano. Nelle operazioni di sgombero un agente è rimasto ferito. La protesta si è spostata sulle strade e il corteo è arrivato in centro. Identificati alcuni manifestanti tra gli almeno duemila totali. “Vediamo se hanno il coraggio di caricarci anche in piazza Unità d’Italia”, ha detto Stefano Puzzer, dimissionario portavoce del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste, che era alla testa del corteo. Il traffico lungo le Rive è stato bloccato dalle forze dell’ordine al passaggio dei manifestanti. In piazza Unità d’Italia si sono fermate almeno duemila persone. Seguendo le indicazioni di Puzzer, tutti si sono seduti a terra e sono rimasti in completo silenzio. “Noi siamo pacifici e dobbiamo rimanere pacifici fino alla fine: abbiamo diritti da far rispettare, ma non con la forza come ci hanno mostrato stamattina” ha detto. Nonostante il varco 4 sia stato ormai sgomberato, non è stata ancora ripristinata l’attività portuale perché coloro che sono stati allontanati da qui si trovano in modo più o meno organizzato, lungo le strade della zona, a volte impedendone il transito. È il caso dei Campi Elisi in direzione fuori città, dove si è formata una lunga fila di camion che attende di entrare in porto attraverso uno dei varchi.

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