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Un bidone del mare per ripulire il porto di Trieste. Il debutto di ‘Seabin’

“Seabin”, ovvero bidone del mare, è il nome di un apparato aspiratutto appena “entrato al servizio” a Trieste su “ingaggio” dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale per contribuire a risolvere l’inquinamento dei mari causato soprattutto dalla plastica che galleggia in superficie. Presto dovrebbe seguirne un secondo. Una tecnologia che da un paio di anni si sta sempre più diffondendo nel mondo, che consiste in un cestino galleggiante per la raccolta dell’immondizia flottante.

Si tratta di un dispositivo posizionato a filo d’acqua, capace di raccogliere in un anno più di 500 kg di rifiuti plasticipresenti nel tratto di mare su cui opera. “Seabin” è efficace soprattutto in aree come i porti, dove si accumulano i detriti. Nel Porto di Trieste, AdSP ne ha installato appunto uno al Molo fratelli Bandiera.

Il “cestino” è ininterrottamente in funzione 24 ore al giorno. “Seabin” non conosce né riposi, né vacanze. Non sa cosa siano le giornate festive, assicurando così un valido contributo alla pulizia del mare in prossimità della banchina appunto alla radice del molo Fratelli Bandiera. La zona dello scalo marittimo giuliano che rappresenta un punto di accumulo dei rifiuti nella cosiddetta “Sacchetta”. Proprio dove i mezzi nautici operano con difficoltà e, nel caso di accumulo di sporcizia, risulta necessario l’intervento di personale addetto per una loro raccolta manuale.

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