(Red) “Non sono molto ottimista, la situazione peggiora di giorno in giorno”. Sono parole scritte da Patrick Zaki in una lettera indirizzata alla sua ragazza e pubblicata sulla pagina Facebook “Patrick libero”. Lo studente dell’Università di Bologna è imprigionato in Egitto, il suo Paese d’origine, dal febbraio 2020. “Speravo di riavere la mia libertà ma è chiaro che non accadrà presto”, ha aggiunto lo studente. Ma nella lettera ci sono anche parole di speranza: “La mia indagine è ripresa, il che potrebbe significare che un giorno andrò in tribunale e avrò un processo e questo è molto peggio di quanto mi aspettassi. Dopo un anno e mezzo, non potevo fare a meno di pensare che avrò presto la mia libertà, ma ora è chiaro che non accadrà presto” scrive ancora il ragazzo. E’ un messaggio di grande incoraggiamento per tutti noi, dice Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, è il messaggio di una persona determinata a resistere fino a quando non tornerà nel luogo scelto per studiare e per vivere”
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