di Chiara Napoleoni
In Italia è in arrivo una stretta sui cosiddetti affitti brevi, ovvero quelle locazioni di breve durata di appartamenti e case per finalità turistiche. La proposta di legge, che prevede l’imposizione di regole più rigide per gli affitti brevi, ha lo scopo di contrastare la crescente commercializzazione del settore e di proteggere i diritti degli inquilini.
La nuova normativa prevede l’obbligo di registrare ogni contratto di affitto breve presso le autorità competenti, nonché l’obbligo di ottenere un’autorizzazione specifica dal comune in cui si trova l’immobile. Inoltre, la normativa prevede anche l’obbligo di rispettare dei limiti massimi di giorni di affitto all’anno e di rispettare le norme di sicurezza e igiene degli immobili.
La stretta sugli affitti brevi è stata introdotta per contrastare una pratica che ha avuto un forte impatto sul mercato immobiliare, spingendo i prezzi degli affitti verso l’alto e creando una situazione di sfruttamento per i proprietari degli immobili. Inoltre, la commercializzazione degli affitti brevi ha spesso portato a una riduzione dell’offerta di alloggi a lungo termine.
La nuova normativa rappresenta un passo importante per proteggere i diritti degli inquilini e per garantire una maggiore stabilità del mercato immobiliare. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo alla capacità delle autorità di controllare e monitorare l’applicazione della normativa, in particolare per quanto riguarda la registrazione dei contratti di affitto e il rispetto dei limiti di giorni di affitto all’anno.
In conclusione, la stretta sugli affitti brevi rappresenta un passo importante per proteggere i diritti degli inquilini e per garantire una maggiore stabilità del mercato immobiliare. Tuttavia, sarà importante monitorare l’applicazione della normativa e garantire che le autorità competenti siano in grado di controllare efficacemente il rispetto delle regole. Solo attraverso un impegno collettivo, sarà possibile garantire un mercato immobiliare equo e sostenibile per tutti.
