Politica

Alta tensione tra Draghi e la maggioranza dopo le liti e le divisioni sul Milleproroghe

Prima un passaggio al Quirinale dal Capo dello Stato, Mattarella, poi il premier Mario Draghi ha voluto tirare le orecchie alla sua maggioranza di governo, protagonista di una serie di scontri e divisioni nel corso della discussione e dell’approvazione del Decreto Decreto Milleproroghe nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera dove sono state approvate alcune norme importanti senza la condivisione dell’Esecutivo. Altissima tensione nel corso del vertice con i capi delegazione dei partiti. Il presidente del Consiglio ha chiesto conto ai rappresentanti dei partiti del comportamento alla Camera. I capidelegazione hanno suggerito al presidente del Consiglio di “cambiare metodo”. A quel punto, a quanto si apprende, il premier avrebbe risposto che senza la compattezza della maggioranza in Parlamento diventa difficile andare avanti. Ma andiamo a vedere cosa è uscito fuori dal Milleproroghe.

BONUS PSICOLOGO – Su spinta del Partito Democratico, dopo un lungo braccio di ferro con il governo, è stato approvato il bonus psicologo, da molti ritenuto fondamentale per combattere il disagio mentale che dilaga anche a causa della pandemia da Covid-19.

Si tratta di un sostegno che può arrivare a 600 euro all’anno, richiedibili dai redditi più bassi per rivolgersi a uno specialista. Per il 2022 sono stati stanziati 10 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri 10 per reclutare professionisti nelle cure contro le sofferenze psichiche. Essendo una misura legata al reddito, per beneficiare del sostegno sarà necessario presentare l’Isee, con tetto massimo fissato a 50mila euro. Le prime stime indicano che potrebbero essere circa 18mila le persone che potranno chiedere il bonus.

EX ILVA – Uno dei passaggi più discussi è stata l’approvazione dell’emendamento che cancella le misure governative sui fondi destinati all’ex Ilva di Taranto. I 575 milioni di euro sequestrati ai Riva, ex proprietari e amministratori dell’acciaieria, saranno di nuovo utilizzabili per le bonifiche dei territori limitrofi all’impianto.

LIMITE AI CONTANTI – E se su Ilva Forza Italia vota insieme ai partiti di sinistra e centrosinistra, tutto il centrodestra si ricompatta al momento del voto sul tetto al contante. Dallo scorso 1° gennaio è sceso a mille euro, con l’intenzione di favorire i pagamenti digitali e con questi la trasparenza e la tracciabilità delle operazioni finanziarie. Adesso si torna a 2mila euro.

TEST SUGLI ANIMALI – È polemica anche per la proroga al luglio 2025 dell’uso della sperimentazione sugli animali negli studi sugli xenotrapianti d’organo e sulle sostanze d’abuso (ad esempio i farmaci). Per xenotrapianti si intende l’utilizzo di organi prelevati a esseri viventi di specie diverse da quelle riceventi. Anche in questo caso, il voto va contro la linea dell’esecutivo.

SCUOLA – Sul fronte scuola, viene stabilito che partirà entro il prossimo 15 giugno il nuovo concorso straordinario per i docenti precari con 36 mesi di servizio.

AIR ITALY – Creato un apposito “bacino” per sostenere, per i prossimi tre anni, i lavoratori licenziati da Air Italy. Secondo il testo della norma, altre aziende operanti nel settore aereo in cerca di dipendenti dovranno privilegiare l’assunzione di chi ha visto concludere il proprio contratto con Air Italy rispetto ad altri candidati.

TRASPORTO PUBBLICO – A sostegno del trasporto pubblico locale una norma introdotta nel decreto prevede la proroga, fino al 30 marzo 2022, del divieto di decurtazione delle risorse che le Regioni erogano alle aziende di Tpl, per eventuali minori corse effettuate a causa della pandemia.

AUTOTRASPORTO – A favore dell’autotrasporto sono stati stanziati invece 3,7 milioni per il 2022 e 5,4 milioni all’anno dal 2023 al 2026 per l’erogazione di voucher ai giovani fino a 35 anni che prendono la patente per la guida dei mezzi pesanti (come ad esempio i camion).

CARTELLE – Novità anche in tema di cartelle. I carichi contenuti nei piani di dilazione, per i quali è intervenuta la decadenza dal beneficio anteriormente alla data di inizio della sospensione dei termini di versamento delle cartelle, potranno essere nuovamente dilazionati, con riferimento alle richieste di rateizzazione presentate tra il 1° gennaio e il 30 aprile 202, fino ad un massimo di 72 rate mensili.

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