“Mi pare di capire che siamo alla fine di alcune pantomime”, lo scrive Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco a Roma, spiegando in tre punti: “1) Zingaretti che dice che non sarebbe serio candidarsi mentre gestisce una regione durante una pandemia con la stessa veemenza con cui dichiarava ‘mai con i 5S ci sono solo le elezioni’; 2) le primarie intoccabili (che verranno spostate a uso e consumo del candidato); 3) l’alleanza con i 5S. Dopo 18 mesi di incensamento di Conte, Zingaretti se lo troverà contro alle elezioni. E dovrà anche regalargli la Regione Lazio”. Quindi “tutto bene: coerenza, serietà, schiena dritta Aggiungerei la discontinuità e la linea riformista del tandem Letta/Boccia. O Boccia/Letta. A seconda della prospettiva”.