Politica

Amministrative, vince il campo largo di Pd e M5S. Nel Centrodestra aria di resa dei conti

Queste elezioni amministrative di giugno 2022 segnano, senza dubbio, una netta vittoria del Pd. Al di là delle più rosee attese, il partito guidato da Enrico Letta stravince i ballottaggi del 26 giugno. Per l’alleanza Salvini-Meloni-Berlusconi le Comunali 2022 sono praticamente un cappotto. Si è votato in 65 Comuni: i ballottaggi hanno riguardato 59 Comuni nelle Regioni a statuto ordinario, 6 nelle Regioni a statuto speciale. 13 i capoluoghi al voto: Verona, Parma, Monza, Barletta, Lucca, Alessandria, Catanzaro e Como le città più grandi. Nell’ultima tornata elettorale prima delle Politiche del 2023, il Partito democratico conquista Verona, Alessandria, Piacenza, Monza, strappate al centrodestra, e poi Parma, Catanzaro, Cuneo, Carrara. Dunque il centrosinistra si aggiudica diverse delle principali sfide nei capoluoghi di provincia, mentre il centrodestra non sfonda nelle città dove si è presentato diviso. Il centrosinistra vince a Verona, dove l’ex calciatore Damiano Tommasi scalza il primo cittadino uscente, Federico Sboarina, il candidato voluto da Giorgia Meloni che, dopo il primo turno, ha rifiutato a sorpresa l’apparentamento con l’ex sindaco Flavio Tosi, neo forzista. Una scelta che ha provocato scossoni nell’alleanza e che sarà sicuramente al centro chiarimento interno. Il centrosinistra riconquista Parma dopo 24 anni e vince a Piacenza, Monza, Cuneo e Catanzaro.  Il centrodestra invece ha vinto a Lucca, Frosinone, Barletta e Gorizia. A Como e Viterbo successi per candidati civici. In totale, cinque capoluoghi cambiano amministrazione da centrodestra a centrosinistra (Verona, Monza, Alessandria, Piacenza e Catanzaro) e uno da centrosinistra a centrodestra (Lucca). Nel complesso di questa tornata di giugno, nei capoluoghi di regione il centrodestra ottiene 3 sindaci, il centrosinistra 1. Contando anche il primo turno, il risultato dei 26 capoluoghi di provincia ne vede 13 al centrodestra, 10 al centrosinistra e 3 alle liste civiche. Nelle precedenti elezioni il centrodestra ottenne 17 sindaci, il centrosinistra 5, le liste civiche 4. Il centrodestra strappa i sindaci di Palermo, Lucca, Belluno, Barletta e conferma i comuni di Genova, L’Aquila, La Spezia, Pistoia, Asti, Rieti, Frosinone, Oristano, Gorizia. Il centrosinistra strappa i sindaci di Catanzaro, Lodi, Alessandria, Parma, Piacenza, Verona, Monza e conferma i comuni di Padova, Taranto e Cuneo. Le liste civiche strappano al centrodestra i sindaci di Como, Viterbo e confermano il comune di Messina. M5s conferma il solo sindaco di Mottola in Puglia. Gli ex comuni pentastellati di Carrara, Fabriano, Santerano vanno al centrosinistra; Canosa e Ardea vanno al centrodestra; Guidonia e Acqui Terme a liste civiche. Il centrodestra perde nei comuni dove si è presentato diviso al primo turno: ad esempio a Verona, Catanzaro, Parma, Viterbo. L’alleanza tra centrosinistra e M5s vince nei capoluoghi di Lodi (M5s all’1,5%), Padova (M5s all’1,3%), Taranto (M5s al 4,2%), Alessandria (M5s al 3,9%), Catanzaro (M5s al 2,8%). Il risultato emerso è un importante successo per la strategia delle alleanze voluta da Pd e M5s che supera l’esame delle città e si candida a essere una coalizione in grado di competere – come ha rimarcato Letta – per le prossime elezioni politiche. Il segretario dem parla di “una grande vittoria del Pd e del centrosinistra”. “Alla fine paga la linearità e la serietà: vinciamo perché la responsabilità è più importante di tutto, in questo momento difficile serve una politica che sia seria e lineare. Il campo largo è stato preso in giro ma questa strategia paga. Perde male il centrodestra per scelte incredibili, scegliendo fuoriusciti del centrosinistra, penso a Catanzaro”, ha detto in una conferenza stampa al Nazareno, spiegando che ora il governo è più forte e che da domani si dovrà pensare alle elezioni politiche. Dal centrodestra Matteo Salvini aveva fiutato la sconfitta veronese: “Il fatto che Federico Sboarina abbia deciso di non apparentarsi con le liste di Flavio Tosi – aveva attaccato in un colloquio con La Stampa – è stato uno sbaglio clamoroso”. La Lega analizzerà il voto e ci potrebbe essere un forte fronte polemico nei confronti di Giorgia Meloni, accusata di non essere riuscita a creare le condizioni per cementare l’alleanza.

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