Esteri

Benzina, in Gran Bretagna da lunedì interviene l’esercito per rifornire i distributori

Nel Regno Unito interviene l’esercito per far fronte alla crisi della distribuzione della benzina che sta lasciando a secco un quarto dei distributori e provocando lunghe code e disagi. Da lunedì quasi 200 militari, cento dei quali autisti, si occuperanno della distribuzione della benzina in tutto il Paese, ha reso noto il governo sottolineando che si tratta di una misura “temporanea” e che la “situazione alle stazioni di servizio sta lentamente migliorando”. La Petrol Retailers Association (Pra) ha affermato che fino al 90 per cento delle pompe di benzina che rappresenta, circa 5.500, ha esaurito il carburante. Ci sono circa 8mila stazioni di servizio in Gran Bretagna, il che significa che circa la metà del totale potrebbe presto rimanere a secco. Nei giorni scorsi le notizie pubblicate sulla stampa legate alla difficoltà di approvvigionamento, che hanno interessato anche la distribuzione dei prodotti agroalimentari e che è dovuta dovuta alla mancanza di camionisti, ha scatenato una corsa all’acquisto di benzina che ha scatenato così in circolo vizioso che ha portato all’esaurimento delle scorte delle varie strutture, con alcune stazioni che hanno registrato un aumento della domanda addirittura del 500 per cento. In questo modo quello che era un problema gestibile di carenze localizzate in un piccolo numero di siti, è diventato una questione nazionale. Il piano per usare l’esercito per assicurare le forniture si chiama Operazione Escalin, ed è stato concepito anni per far fronte all’eventualità di una Brexit senza accordo, e che prevedeva addirittura l’arruolamento di centinaia di soldati per guidare una flotta di riserva di 80 petroliere. I militari adesso dovrebbero essere impiegati come autisti, ma dovrebbero anche imparare a rifornire le cisterne e dovrebbero comunque ricevere un, seppur minimo, addestramento. Al momento sembra che ci potrebbero volere fino a tre settimane per l’attuazione completa del piano, perché alcuni dei militari che dovrebbero essere mobilitati potrebbero essere già occupati in altri compiti e altri ancora potrebbero essere riservisti.

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