Politica

Bettini: “Serve chiarire sulla natura del Pd o sarà un duro colpo”

“Il trauma è stato forte, anche sul piano umano e personale. Ho vissuto insieme a Zingaretti le difficoltà nel difendere la linea del partito decisa quasi sempre all’unanimità”. Lo afferma Goffredo Bettini in una intervista al Corriere della Sera dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd.

C’è stato uno “stillicidio” di dichiarazioni e interviste contro il segretario e anche contro “di me” “tutto legittimo. Ma alcune critiche mi sono sembrate ragionevoli e di livello, altre offensive e mistificatorie. Perché tutto questo? A ben vedere mi sono semplicemente speso con generosità a sostegno delle decisioni assunte tutti assieme – sottolinea Bettini -. Piuttosto altri, con responsabilità più grandi delle mie, hanno ripetutamente esternato dubbi, critiche, e mugugni. Questa mancanza di rispetto verso Zingaretti continua anche in queste ore: viene descritto come un segretario travicello, subalterno al mio presunto fascino diabolico (Staino); semplice esecutore di “ricette” imposte dagli altri. Poi si sono accorti tutti, dopo che ha lasciato della sua grande popolarità”.

Che fare ora? “Zingaretti ha aperto la crisi su due questioni fondamentali. La forma del partito e la necessità di un chiarimento sulla sua natura e i suoi compiti. Ha detto con sincerità che non si sentiva più in grado di sciogliere questi nodi. Non so cosa deciderà l’assemblea di domenica. Ma al di là dei nomi, se non si apre da subito un confronto vero attorno a queste domande, non solo il Pd, ma l’intera sinistra subirà un duro colpo”. L’appoggio a Conte? “Sono stato abituato a sostenere il premier che si sceglie. Questo ho fatto e lo rivendico senza alcuna esitazione. Per sostenerlo occorreva rinsaldare politicamente l’alleanza tra il Pd, Leu e i 5 Stelle. Alleanza politica. Perché se si vuole governare insieme per un lungo tratto di tempo, occorre essere solidali e condividere una visione. Ricordo, tuttavia, di non aver mai usato il termine “alleanza strutturale o organica”, una caricatura delle mie posizioni per colpire la stabilità dell’esecutivo giallorosso” puntualizza” ribadendo di aver considerato propagandistico e divisivo l’uso che molti hanno fatto della cosiddetta “vocazione maggioritaria”.

Enrico Letta segretario del Pd? “Letta è una figura molto forte e competente. La stimo e la rispetto. Non avrei alcuna preclusione nel sostenerlo. Tuttavia qualsiasi sia la scelta del nome che prevarrà nell’Assemblea nazionale, essa dovrà garantire quel confronto nel Pd che non può ulteriormente attendere. Per quanto mi riguarda questo confronto lo sosterrò con l’orgoglio di ciò che è stato realizzato da Zingaretti negli ultimi due anni”.

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