In Italia, negli ultimi anni, il clima d’investimento per le grandi aziende tecnologiche sembra essere peggiorato. Secondo alcune fonti, ci sarebbe una vera e propria “fuga” delle Big Tech dal nostro paese. Ma quali sono i motivi di questa situazione? Uno degli elementi principali che spinge le grandi aziende del settore tecnologico a lasciare l’Italia sarebbe la tassazione. La politica fiscale del nostro paese, infatti, risulterebbe poco competitiva rispetto ad altri paesi europei, come ad esempio l’Irlanda. Inoltre, l’Italia è considerata un paese con una burocrazia molto pesante e spesso poco trasparente, fattore che scoraggia gli investimenti stranieri. Tra le grandi aziende che hanno recentemente annunciato la chiusura delle loro sedi italiane troviamo ad esempio Amazon, che ha deciso di spostare le sue attività in Lussemburgo, e Google, che ha dichiarato di voler ridurre il proprio staff in Italia a favore di altre sedi europee. Anche Microsoft avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di lasciare l’Italia, mentre Facebook starebbe valutando l’apertura di una sede in Irlanda. Questo fenomeno rappresenta certamente una perdita importante per l’economia italiana, sia in termini di occupazione che di opportunità di sviluppo del settore tecnologico. Secondo alcuni analisti, per invertire questa tendenza sarebbe necessario avviare una riforma della tassazione e semplificare la burocrazia per rendere il nostro paese più competitivo sul mercato internazionale. Inoltre, alcuni sottolineano l’importanza di incentivare l’innovazione e lo sviluppo delle start-up italiane, creando così un ecosistema che possa attirare investimenti e talenti stranieri. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), recentemente approvato dal governo, prevede proprio il sostegno alle nuove imprese innovative. In ogni caso, la fuga delle Big Tech dall’Italia è un fenomeno che preoccupa gli esperti e che rappresenta una sfida importante per l’economia del nostro paese.
Big teck in fuga dal Belpaese. Troppo alta la tassazione
