Roma Capitale

Borghetto Flaminio, l’Aula Giulio Cesare approva l’acquisto dell’Università La Sapienza

L’Assemblea Capitolina ha approvato con 31 voti favorevoli e 5 astenuti la delibera 153/2021 che autorizza l’acquisto, da parte dell’Università di Roma “La Sapienza” di parte del complesso denominato “Borghetto Flaminio”, già in consegna all’università, e contiene indirizzi per il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sull’intervento di recupero e valorizzazione dell’area. Questa proposta, ha spiegato in aula Giulio Cesare l’assessore ai Lavori pubblici Maurizio Veloccia, “viene dalla passata consiliatura ed è inserita in un contesto molto antico che parte da un protocollo d’intesa tra Comune di Roma e Università La Sapienza nel 2002 per il decongestionamento della facoltà di Architettura, individuando con la concessione a titolo oneroso delle aree del Borghetto la soluzione per la realizzazione della nuova facoltà”. Le aree dell’amministrazione “sono state quindi assegnate ad Architettura per realizzare nuovi spazi all’interno di un progetto di valorizzazione – ha spiegato Veloccia -. C’è stato un percorso molto lungo e annoso perché è un’opera di interesse statale, il procedente è il Mit e inoltre si tratta di una variante, poiché parliamo di un’opera di riqualificazione non conforme al Piano regolatore, che prevede solo interventi in maniera indiretta senza cambiamento di destinazione d’uso e senza aumenti di Superficie utile lorda (Sul)”. Si tratta di due principali insiemi edilizi su un unico piano, ambedue coperti con giardino, ha spiegato l’assessore: “il primo ha una Sul di 1.609,66 mq suddivisi in varie vocazioni, come area didattica, area studio e area ingresso, il secondo ha una Sul di 2.488 mq. Il progetto prevede poi 1.492 mq di parcheggi pubblici, parcheggi pertinenziali per 146 mq, verde pubblico per 610 mq, e inoltre autorizza il ricorso alla monetizzazione delle aree a verde pubblico per un importo complessivo di 127mila euro. Questo è un procedimento molto importante che finalmente giunge al termine e permetterà una riqualificazione importante del Borghetto Flaminio attesa oltre 20 anni”. Rimane tuttavia un tema oggettivo, ha ammesso Veloccia: “non tutto il Borghetto sarà oggetto di riqualificazione e ristrutturazione: questo dovrà essere posto all’ordine del giorno della Giunta e del Consiglio affinché si possa completare il recupero dell’intero Borghetto, obiettivo per cui potranno aiutare anche le risorse derivanti dall’alienazione, dagli oneri e dalla monetizzazione previsti da questa delibera”. Polemiche contro l’impegno sono state sollevate nel corso della discussione generale dalle opposizioni: “L’esame del mercato immobiliare nella zona grida vendetta con l’offerta dell’Università – ha protestato la capogruppo della Lega Simonetta Matone – perché con quella somma si riesce ad acquisire un appartamento senza balcone, visto che il costo è tra i 7 e i 9mila euro a metro quadrato. Il prezzo è assolutamente non congruo”. “Questo caso può rappresentare un paradigma della lentezza e della difficoltà di avere trasformazioni urbane nella città, anche se di primario interesse pubblico come in questo caso, e delle misure e urgenti necessarie che vanno adottate – ha sottolineato il consigliere di Fratelli D’Italia Andrea De Priamo -. Ci sono, però, tanti punti interrogativi che forse rispondono al perché di tanta lentezza. Essendo questa area di assoluto pregio, non credo che l’amministrazione possa andare in automatico sulle valutazioni fatte nei primi anni duemila che fanno a pugni col mercato immobiliare del quadrante”. Inoltre, ha aggiunto De Priamo “questa delibera derubrica un’area boschiva e deroga sui minori parcheggi previsti nel progetto dell’Università. Perché dobbiamo vendere il Borghetto, invece di fare una convenzione affittandolo all’Università? L’interesse pubblico che sta alla base della proposta è l’unica cosa certa, ma non sappiamo con quali privati potrebbe voler interagire l’Università una volta acquisito il bene e per quali altri tipi di operazioni”. All’atto sono stati presentati 6 Ordini del giorno: 4 a firma di Fratelli d’Italia, tutti bocciati, uno della Lega, anch’esso respinto. Approvato un Odg del Pd capitolino in cui, ha spiegato il co-firmatario Andrea Alemanni “si impegna la Giunta Gualtieri a destinare gli oneri derivati dall’alienazione del bene all’interno di quel compendio e per le strade limitrofe. Per quanto riguarda la monetizzazione degli standard – ha aggiunto – chiediamo di utilizzarli per il mercato Flaminio I che insiste a pochissimi metri dal Borghetto, è potenzialmente d’eccellenza ma dimenticato in termini d’investimenti”.

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