Esteri

Braccio di ferro in Tunisia sui poteri costituzionali. Il Presidente Saied, congela il parlamento e caccia il Premier

(Red) Braccio di ferro e aria di golpe in Tunisia. Congelare per 30 giorni il Parlamento, revocare l’immunità ai deputati e licenziare il premier non rappresentano “un colpo di Stato”, si tratta di decisioni costituzionali, ai sensi dell’articolo 80 della Costituzione. Lo ha detto il presidente tunisino, Kais Saied, rispondendo al presidente dell’Assemblea nonché leader del partito islamico Ennhadha (primo in Parlamento), Rached Ghannouchi. Le decisioni sono arrivate al termine di una giornata di manifestazioni contro l’esecutivo di Mechici e contro il parlamento presieduto da Rached Ghannouchi, leader del partito Ennahdha. Nella capitale Tunisi, centinaia di persone si sono radunate vicino al sede del parlamento nel distretto di Bardo, scandendo slogan di critica al governo e manifestando insoddisfazione per la situazione politica. I manifestanti hanno anche chiesto il perseguimento dei responsabili del deterioramento della situazione sanitaria, sociale ed economica in Tunisia. Sui social network è stato documentato l’assalto alla sede del partito di Ennahda nella provincia sud-occidentale di Tozeur. Nella provincia centrale di Kairouan, scontri tra manifestanti e sostenitori di Ennahda sono stati riportati dai media locali.

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