Politica

Calenda: “Voglio un terzo polo che prenda il 10% per altri cinque anni di Draghi”

“Il Movimento 5 Stelle non è il nemico assoluto. Ma hanno preso in giro gli elettori, non si può governare insieme perché sono contro i termovalorizzatori, contro tutto. Sono stati sovranisti, poi progressisti poi decidono che non bisogna dare armi all’Ucraina, poi forse escono dal governo. Dove hanno governato, tipo Roma, hanno fatto solo disastri. Perché dovrei governare con il M5S?”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite a “The Breakfast Club” su Radio Capital. “Qual è il senso di fare politica se uno si deve alleare con chi capita? – aggiunge Calenda – Politica vuol dire mettere insieme una coalizione con cui poter governare. Noi faremo come a Roma e alle Comunali un terzo polo che sia pragmatico, che parli di come fare le cose”. Il progetto del leader di Azione è “dare vita a un’area che sia una lista civica nazionale, che prenda almeno il 10% e costringa così il Partito democratico, Forza Italia e la parte responsabile della Lega ad andare avanti con Draghi per i prossimi cinque anni”.  L’orizzonte delineato da Calenda è chiaro: “Io vorrei correre con una lista civica nazionale e poi essere parte di una grande coalizione con i partiti europeisti. Vince il centrosinistra e come governa? Non sono d’accordo con niente. Letta? Non lo vedo da mesi ma spero di incontrarlo nei prossimi giorni.Come spero di incontrare persone di Forza Italia che hanno una cultura di governo. Noi vogliamo portare insieme i partiti che già governano uniti in Europa, continuando con Draghi”. E sui risultati celebrati da Meloni e Fratelli d’Italia alle ultime amministrative, Calenda spiega: “Cinque anni fa abbiamo avuto la fascinazione per il M5S, poi per Salvini, ora per Meloni. Il problema di tutte queste persone è che nella loro vita professionale non hanno mai gestito neanche un chiosco da bar. Difficilmente possono gestire il Paese. E il secondo problema – sottolinea il leader di Azione – è che non propongono niente per gestirlo. Ogni tre anni abbiamo una moda: prima il cappotto giallo del Vaffa, poi quello verde del ‘Prima gli italiani’ e ora quello di ‘Sono Giorgia, sono cristiana’. Poi quello che succede è che dopo le elezioni dobbiamo chiamare altri al governo perché quelli che abbiamo votato non sono in grado”. Calenda si sofferma poi sulle Comunali a Palermo, con la vittoria al primo turno del candidato di Centrodestra Roberto Lagalla,: “La vittoria a Palermo del centrodestra mi ha colpito. Per i nostri risultati, la lista di Azione ha superato i 5 Stelle. Ma in negativo mi ha sorpreso che la maggioranza dei palermitani ha deciso di eleggere un sindaco appoggiato da Dell’Utri, Cuffaro e Miccichè. Tutti questi politici che poi ci deludono li abbiamo votati prima”. La colpa è dunque dei palermitani? “Sì, se la gente vota gente così è colpa dei cittadini – afferma Calenda -. Non è che è sempre colpa della politica, la politica è espressione dei cittadini. Se voti Virginia Raggi a Roma, sapendo che Virginia Raggi non ha mai lavorato in vita sua e poi Virginia Raggi governa male, la colpa è di chi l’ha votata. E poi ci possiamo inventare il voto di protesta o quello che vogliamo, ma la responsabilità dei cittadini resta. Se tu voti una lista con persone che sono state in galera per favoreggiamento di mafiosi, ti assumi questa responsabilità”.

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