Cronaca

Caso Eitan, in Israele la zia e tutrice legale del bimbo

E’ giunta in Israele Aya Biran, la zia paterna e tutrice legale di Eitan, il bimbo di sei anni unico sopravvissuto della sua famiglia alla tragedia della cabinovia del Mottarone. La possibilità era stata annunciata sabato dagli zii paterni del piccolo. Eitan è stato portato in Israele dal nonno, un generale in pensione, il quale, con la scusa di fargli visita, lo ha condotto con sé in Svizzera per poi partire alla volta di Tel Aviv. Da allora la Procura di Pavia indaga sui nonni materni e su una terza persona, l’autista israeliano che ha portato il bambino fino all’aeroporto svizzero, con l’accusa di sequestro di persona aggravato dalla giovane età del bambino. Secondo quanto dichiarato dalla portavoce della zia tuttrice legale: “L’obiettivo del viaggio in Israele è di riportare Eitan in Italia. La dottoressa Aya Biran-Nirko, tutrice legale del bambino Eitan Biran, è arrivata in Israele accompagnata da autorità diplomatiche, in seguito al seguito del sequestro illegale di Eitan per il quale è stata aperta un’inchiesta penale in Italia per sospetto di rapimento aggravato, e ai fini di un procedimento giudiziario, compresa l’indagine penale contro i suoi sequestratori in Israele”. La zia, secondo quanto afferma ancora la portavoce, è “turbata dalle notizie sulla condizione psicologica e mentale di Eitan e da ciò che gli è stato fatto dai suoi rapitori nel tempo che si trova con loro. La casa di Eitan, infatti, è in Italia”. Per questo unico obiettivo della dottoressa Aya Biran “è quello di riportare Eitan a casa, serenamente e senza indugi, in modo che possa continuare gli studi di prima elementare, iniziati circa una settimana prima del rapimento e per i quali si preparava da molto, così come gli altri trattamenti di riabilitazione e trattamenti di supporto mentale che erano in corso, interrotti a causa del rapimento”. A fatto poi sapere che gli zii, i nonni del defunto Amit, le sue cugine, i suoi compagni di classe, il personale terapeutico e riabilitativo e l’intera comunità ebraica “attendono con impazienza il ritorno del piccolo Eitan alla sua vita di routine e stabilità, così importante per lui dopo la tragedia”.

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