Covid

Con Omicron più casi tra i minori ma meno gravi. La conferma da uno studio americano

Con la variante Omicron del coronavirus sono aumentati i casi di Covid-19 tra i bambini al di sotto dei 5 anni di età. Le infezioni da Omicron, tuttavia, hanno forme cliniche gravi molto meno frequentemente rispetto alla variante Delta. È quanto emerge da uno studio della Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland, pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics. Per lo studio sono stati analizzati i dati di 651.640 bambini americani. Fra gli under 5 il tasso di incidenza dell’infezione da Omicron è risultato essere da 6 a 8 volte quello registrato con Delta. Gli studiosi sottolineano come i bambini possano essere particolarmente vulnerabili al virus per il fatto che non sono vaccinati. La ricerca ha comunque confermato la minore gravità di Omicron rispetto a Delta: secondo lo studio, i rischi per esiti clinici gravi nei bambini infettati dalla variante Omicron erano significativamente inferiori rispetto a quelli osservati nei piccoli con Delta. I bambini su cui è stato condotto lo studio erano divisi in 3 coorti di under 5 senza precedente infezione da Sars-CoV-2: la coorte Omicron, composta da bimbi che hanno contratto l’infezione da Sars-CoV-2 tra il 26 dicembre 2021 e il 25 gennaio 2022; la coorte Delta (B.1.617.2), con bimbi contagiati tra l’1 settembre 2021 e il 15 novembre 2021; e la coorte Delta 2, di contagiati tra il 16 novembre e il 30 novembre 2021. Il tasso di incidenza mensile delle infezioni fra i bambini sotto i 5 anni – spiegano i ricercatori – è rimasto sostanzialmente stabile a 1-1,5 casi ogni 1.000 persone al giorno tra settembre e novembre 2021, periodo in cui la variante Delta era prevalente. Con l’arrivo di Omicron, le cose sono rapidamente cambiate. A dicembre 2021, in coincidenza con l’emergere della nuova variante, si è arrivati a 2,4-5,6 casi ogni 1.000 persone al giorno. A gennaio 2022, ancora con prevalenza di Omicron, i tassi sono ulteriormente saliti, fino asuperare gli 8 casi per 1.000 persone. Nella prima metà del mese è stato toccato il picco di 8,6 casi ogni 1.000 persone al giorno, nella seconda metà si è arrivati a 8,2.

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