Economia e Lavoro

Concessioni balneari, Governo, maggioranza ed imprese sull’orlo di una crisi di nervi

 

Governo, maggioranza e imprese sono sull’orlo di una crisi di nervi sul nodo concessioni. La scadenza del 30 aprile 2023, prevista dal decreto Balneare per il rinnovo delle concessioni balneari, si avvicina e i Comuni italiani sono ancora impegnati in un contenzioso con alcune delle attuali società concessionarie. La questione principale riguarda il valore economico delle attività balneari, che è stato oggetto di contenziosi legali in molte regioni italiane, e della conseguente determinazione del canone annuo di concessione. Secondo le ultime notizie, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha espresso la sua disponibilità ad avviare un confronto con le Regioni e gli Enti Locali al fine di definire criteri più equi per la determinazione del canone. Tuttavia, nonostante il clima di maggior collaborazione tra le parti, la questione resta ancora aperta e complessa. Alcuni esperti del settore suggeriscono la necessità di un’armonizzazione a livello nazionale delle tariffe per le concessioni, al fine di garantire una maggiore uniformità nella gestione delle attività balneari e una maggiore trasparenza nella determinazione del canone. Inoltre, si parla di una possibile modifica del decreto Balneare, che potrebbe introdurre l’obbligo di realizzare investimenti nella concessione, ad esempio in opere di pubblica utilità o di rinnovamento degli stabilimenti balneari, come criterio di selezione dei nuovi concessionari. Nonostante la complessità della situazione, molti operatori del settore si mostrano ottimisti sulla possibilità di giungere ad una soluzione condivisa che tenga conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti. La speranza è quella di scongiurare una nuova stagione di incertezze e contenziosi legali, per favorire la ripresa del turismo balneare in Italia.

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