Economia e Lavoro

Contro-Dazi, nuova lista Ue e ci sono whisky, suv e la Boeing

La Commissione europea prepara una risposta ai dazi Usa nel caso in cui le trattative non vadano a buon fine. Stanno preparando un elenco dal valore di quasi 100 miliardi di euro di merci che potrebbero essere soggette a nuove tariffe. La gamma di prodotti è molto ampia: si va da quelli industriali, agricoli, ma anche ad alcuni superalcolici tra cui figura anche il bourbon e il whisky americano. Quest’ultimo era stato escluso dalle prime contromisure su insistenza dell’Italia e della Francia per il rischio di dazi sui vini, importati negli Usa dall’Ue. Nella lista dei ‘contro-dazi’ anche gli smartphone tra cui l’iPhone della Apple.

La Commissione avvia anche una consultazione su possibili restrizioni di alcune esportazioni Ue di rottami di acciaio e prodotti chimici verso gli Stati Uniti, per un valore di 4,4 miliardi di euro. Il totale delle possibili contromisure ammonta, dunque, complessivamente a circa 100 miliardi di euro. La consultazione mira ad affrontare sia i dazi universali statunitensi, cosiddetti reciproci, sia i dazi su automobili e componenti automobilistici decisi da Washington

L’Ue vuole “mantenere un approccio proporzionato”, la nuova lista di controdazi nei confronti degli Stati Uniti “non è uno strumento di escalation e non è una risposta dollaro per dollaro”. Lo chiariscono alti funzionari Ue dopo la pubblicazione del nuovo elenco di prodotti Usa da colpire – ora in consultazione pubblica – sottolineando che la via maestra per Bruxelles resta un’intesa con Washington. “Tutte le opzioni restano sul tavolo”, incluse possibili misure nel settore dei servizi che potrebbero coinvolgere le Big Tech. Si tratta però, precisano le stesse fonti, di un capitolo separato che richiederebbe una procedura diversa. La lista dei controdazi nasce per rispondere all'”asimmetria” creata dalle sovrattasse di Donald Trump e include quei prodotti per i quali l’Ue ritiene che “le misure statunitensi abbiano alterato radicalmente i termini di scambio di cui godevamo in passato”. Le contromisure, spiegano le stesse fonti, scatteranno solo in caso di fallimento dei negoziati: l’obiettivo è “riequilibrare” gli scambi commerciali.

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