Roma Capitale

Delitto di Serena Mollicone, ecco le motivazioni della Sentenza: “Ad uccidere soggetti terzi rimasti ignoti”

Il delitto di Serena Mollicone commesso 22 anni fa, il primo giugno 2001 ad Arce in provincia di Frosinone, continua a rimanere un caso irrisolto. Le motivazioni della sentenza della Corte d’Assise di Cassino depositate al tribunale sottolineano la carenza probatoria emersa dal processo. Ad uccidere Serena, 18 anni all’epoca, sarebbero stati “soggetti terzi rimasti ignoti”. Gli “esiti dibattimentali non offrono indizi gravi, precisi e concordanti sulla base dei quali possa ritenersi provata, oltre ogni ragionevole dubbio la commissione in concorso da parte degli imputati della condotta omicidiaria contestata. Come già ampiamente esaminato, numerosi elementi indiziari, costituenti dei tasselli fondamentali dell’impianto accusatorio del pm, non sono risultati sorretti da sufficiente e convincente compendio probatorio“, si legge nel testo dei giudici. Il15 luglio i giudici avevano fatto cadere le accuse nei confronti di Marco Mottola, del padre Franco, ex comandante dei carabinieri di Arce, e della moglie Anna Maria per l’accusa di omicidio della studentessa e di Vincenzo Quatrale, all’epoca vice maresciallo, accusato di concorso esterno in omicidio, e dell’appuntato dei carabinieri Francesco Suprano, a cui era contestato il favoreggiamento. Ora i giudici di Cassino scrivono anche che “non sono stati provati molti degli asseriti depistaggi che secondo l’accusa il maresciallo Mottola avrebbe compiuto in sede di prime indagini”. Chiuso questo capitolo i familiari della ragazza ed i loro legali hanno 45 giorni per ricorrere in appello. Le ”impronte dattiloscopiche” rinvenute ”all’interno dei nastri adesivi che legavano le mani e le gambe di Serena” sono ”ritenute utili per l’identificazione” e ”non appartengono agli imputati”. I giudici spiegano come ”su un’impronta” in particolare ”risulta inoltre essere stato rinvenuto un profilo genetico misto con contribuente maschile, di cui è stata esclusa la paternità degli imputati”. Ora ci sono 45 gg per ricorrere in appello.

Related posts

Roma, Via Cristoforo Colombo, iniziata messa in sicurezza pini nel tratto del Municipio VIII

Redazione Ore 12

Bravetta, ruba una bicicletta per andare a festeggiare in centro. Arrestato dai Carabinieri

Redazione Ore 12

Report Legambiente, Bonessio: contenimento delle emissioni inquinanti unica strada possibile. Avanti con coraggio verso l’attuazione dei progetti di mobilità pubblica sostenibile

Redazione Ore 12