Regioni

Ecco le scuole del futuro programmate dalla Regione Emilia Romagna

Aule in grado di garantire agli studenti il giusto comfort climatico e un adeguato ricambio d’aria e dove la luce del sole sia la principale fonte di illuminazione. Ragazze e ragazzi che abbiano sempre modo di guardare fuori per avere un contatto visivo diretto con la natura e insegnanti che non debbano alzare la voce grazie a un’acustica ottimizzata. Edifici che prevedano spazi flessibili e diverse zone di apprendimento e che abbiano un ridotto impatto in termini di CO2 per merito dei materiali naturali e riciclati, dell’efficientamento energetico e dell’uso di energia da fonti rinnovabili. Strutture sicure, accessibili e progettate per coinvolgere la comunità grazie a un uso che va anche oltre l’orario delle lezioni.
Da inizio anno l’Emilia-Romagna ha cominciato a immaginare e a lavorare sulla scuola che sarà, con quattro gruppi di lavoro interistituzionale voluti dalla Regione. Dopo questi mesi di lavoro di squadra, incontri e confronti tra Enti locali, Provincie, Ufficio Scolastico Regionale, rappresentanti dei privati e dell’impresa e Terzo settore, il primo risultato del gruppo di lavoro “Architettura Terzo Educatore” – dedicato all’edilizia scolastica e presieduto dall’architetto Mario Cucinella -, è il documento “Spazio all’educazione: linee guida per le scuole della Regione Emilia-Romagna”, realizzato insieme all’architetto e al reparto R&D dello studio MC A – Mario Cucinella Architects.
La presentazione dei contenuti è stata fatta questa mattina in videoconferenza stampa dall’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni, e dallo stesso architetto Cucinella.
E la scuola del futuro ha le radici già piantate nel presente, perché a offrire un’opportunità concreta per scuole ben progettate è il piano di investimenti in edilizia scolastica che la Regione ha definito insieme agli Enti locali e in linea con le politiche nazionali, a partire dai finanziamenti del PNRR, non i soli disponibili: sono finanziati quasi mille interventi, in tutte le province, per un valore complessivo, tra finanziamenti e cofinanziamenti, di più di 623 milioni di euro.
Partecipazione, via alle proposte dei cittadini
In queste linee guida lo spazio è interpretato come una forma di educazione, in coerenza con la vocazione della scuola, luogo dell’apprendimento per eccezione dove le future generazioni passano buona parte della loro vita: il documento delinea come ambizione ultima degli interventi sul patrimonio scolastico esistente e delle nuove realizzazioni quella di costruire un’idea condivisa di scuola del futuro, che sappia farsi interprete delle esigenze attuali e anticipare quelle all’orizzonte anche in ottica post covid.
E proprio in quest’ottica di condivisione, dopo il mondo dell’architettura e quello delle istituzioni, ora sono chiamati a partecipare i cittadini. Il documento realizzato dal gruppo di lavoro presieduto dall’architetto Cucinella è infatti da oggi online sul sito della Regione https://scuola.regione.emilia-romagna.it/edilizia-scolastica/spazio-educazione insieme a un apposito form attraverso cui chiunque potrà inviare all’assessorato considerazioni e proposte rispetto proprio al report “Spazio all’educazione: linee guida per le scuole dell’Emilia-Romagna”. Perché l’educazione è uno dei temi oggi emergenti, che richiede, al pari degli altri, una risposta anche da parte del mondo dell’architettura, ma che allo stesso tempo sia il frutto di un pensiero multidisciplinare e collettivo.
La pubblicazione sul sito regionale è solo uno dei passaggi del percorso di confronto che vede al centro “Spazio all’educazione: linee guida per le scuole dell’Emilia-Romagna”: il report infatti già a inizio estate era stato presentato e inviato sia alla Conferenza regionale per il sistema formativo che al Tavolo interistituzionale per la scuola aperta, e a fine luglio era stato consegnato al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi durante una sua visita istituzionale in Emilia-Romagna. Ora il documento da una parte proseguirà il suo iter istituzionale con il passaggio in commissione in Assemblea legislativa, in Conferenza regionale e al Tavolo interistituzionale, dall’altra sarà al centro sia di due webinar che di specifici momenti di partecipazione rivolti ai territori.

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