“La riforma del processo penale messa a punto dal ministro Cartabia e dal Consiglio dei ministri apre questioni che sono molto più dirompenti rispetto alla prescrizione. Basti pensare che al centro è messa la questione della giustizia riparatoria, la possibilità non tanto di poter espiare la pena in carcere ma di superare dei percorsi di messa alla prova, di pagare una sanzione, e in più si amplia il concetto della tenuità del fatto. Nella sostanza, una volta che sarà attuata la legge delega avremo una tipologia di processo penale che ruota intorno al concetto di pena rieducativa prevista dalla Costituzione”. A parlare è la la senatrice Fiammetta Modena, di Forza Italia, membro della commissione Giustizia di Palazzo Madama. Si tratta di “un approccio opposto rispetto a quello dell’inizio della legislatura 2018, dove addirittura non sono state neppure approvate le normative relative alle misure alternative al carcere. Questo è quello che credo debba essere messo in evidenza – conclude Modena – perché cambia il modo in cui è stato concepito il rapporto tra la pena e il carcere”.