L’intelligence finlandese ha identificato un gruppo di hacker con legami con lo Stato cinese come il colpevole di un attacco di entità e intensità “eccezionale” che ha preso di mira il parlamento finlandese lo scorso anno. L’attacco è statosegnalato nel dicembre 2020, ma era in corso da diverse settimane prima di essere scoperto dal dipartimento per la sicurezza delle informazioni dell’Eduskunta (Parlamento finlandese).
Il National Bureau of Investigation (NIB) finlandese ha dichiarato all’epoca che l’attacco aveva compromesso parti del sistema di comunicazione interna del Parlamento, tra cui una serie di account di posta elettronica parlamentari.Alcuni di questi conti appartenevano a membri del Parlamento, mentre altri appartenevano a membri del personale, secondo il NIB.
Poco si è saputo dell’attacco nei mesi successivi all’incidente riportato per la prima volta dai media finlandesi. Ma la scorsa settimana il servizio finlandese di sicurezza e intelligence (SUPO) ha rilasciato un comunicato stampa sull’incidente. Ha riferito che l’attacco era probabilmente parte di un’operazione di spionaggio informatico sponsorizzata dallo stato. Ha inoltre identificato i responsabili dell’attacco come Advanced Persistent Threat (APT) 31.
Curioso è il fatto che il rapporto SUPO non abbia nominato lo Stato che ha sponsorizzato l’attacco. Tuttavia, diverse società private di sicurezza informatica collegano l’APT31 con il governo cinese.
Il rapporto SUPO affermava che l’attacco al parlamento finlandese non era né casuale né sperimentale. Al contrario, mirava ad acquisire informazioni specifiche archiviate sui server informatici del Parlamento. Sebbene il motivo dell’attacco sia ancora oggetto di indagine, è possibile che facesse parte di uno sforzo “per raccogliere informazioni a beneficio di uno stato straniero o per danneggiare gli interessi della Finlandia”, ha affermato SUPO. L’agenzia di spionaggio ha aggiunto che non fornirà ulteriori dettagli sul caso finché rimane oggetto di un’indagine penale.
