Dopo l’intesa raggiunta il 27 luglio scorso, è stato firmato, presso la sede nazionale di Confcommercio in piazza Belli a Roma, il primo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore socio sanitario, da applicarsi agli oltre 40mila addetti dipendenti delle circa 3mila imprese del terzo settore associate a Confcommercio, sottoscritto dai sindacati di categoria Fisascat Cisl e Uiltucs e dall’associazione imprenditoriale Confcommercio, Salute, Sanità e Cura – con l’assistenza di Confcommercio Imprese per l’Italia. Tra i principali obiettivi dell’intesa: uniformare i trattamenti economici e normativi per gli addetti del settore socio-sanitario-assistenziale e delle cure post intensive; ricondurre in un unico alveo contrattuale applicativo le forme spurie di contrattazione; contrastare forme emergenti di dumping contrattuale presenti nel terzo settore di natura privatistica. Il Contratto interviene sulla sfera applicativa e sul sistema di inquadramento, sulle relazioni sindacali (strutturate ai due livelli nazionale e regionale/territoriale/istituzione), sui diritti sindacali, sul mercato del lavoro, sull’organizzazione del lavoro (anche effettuato presso il domicilio dell’assistito) e sulle tutele delle condizioni di lavoro, nonché sul welfare contrattuale e sul trattamento economico normativo, e quindi sulle tabelle retributive, orario di lavoro, malattia, permessi per aspettative e congedi, supporto alla genitorialità, formazione, pari opportunità e sostegno alle donne vittime di violenza. Il trattamento retributivo prevede un incremento economico a regime pari a € 72,57 (erogati in due tranche: 58,89 € a settembre 2022 e 13,98 a settembre 2023) per il livello medio 4° S con una retribuzione tabellare a regime di 1.411,84 ampiamente in linea con i trattamenti economici previsti dagli altri contratti nazionali di settore. Sono previste anche maggiorazioni per il lavoro ordinario notturno e festivo fino al 25%. Entro sei mesi dalla sottoscrizione del nuovo Ccnl, le parti si incontreranno per la costituzione di un Ente Bilaterale nazionale di settore, che a livello locale si occuperà di promuovere e gestire iniziative in materia di formazione e qualificazione professionale anche in collaborazione con le Regioni e gli Enti competenti. Attraverso apposite Commissioni Paritetiche l’Ente Bilaterale svolgerà anche le funzioni previste a sostegno delle donne vittime di violenza, nonché per favorire e promuovere la parità di genere. Significativo l’impianto normativo sul welfare contrattuale: le parti convengono di estendere ai lavoratori a cui si applica il contratto l’istituzione del fondo di previdenza complementare attraverso l’adesione su base volontaria al Fondo Fon.Te. già costituito; sul fronte dell’assistenza sanitaria integrativa le parti richiederanno formale adesione al Fondo Est per gli impiegati e alla cassa QuAS per i quadri, a parità di contribuzione e di nomenclatori già in vigore; le parti individuano nel Fondo Interprofessionale For.Te il fondo cui le istituzioni faranno riferimento per l’accesso agevolato alle risorse destinate al finanziamento di programmi per la formazione continua.
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