Economia e Lavoro

Giù i tassi dei mutui. Ossigeno per il mercato immobiliare. I numeri della Banca d’Italia

 

Il calo del costo dei mutui ora è confermato ufficialmente anche dalla Bnca d’Italia, e il mercato immobiliare, con ogni probabilità puo tornare a prendere ossigeno dopo un 2023 da dimenticare. Con la prospettiva di taglio dei tassi da parte della Bce, la rotta si è invertita e l’ultima rilevazione di via Nazionale conferma che in gennaio i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – comprensivi delle spese accessorie (il cosiddetto Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) – si sono collocati al 4,38 per cento (4,82 in dicembre).  Se si guarda ai tassi sul credito al consumo c’è stato invece un aumento dei costi: il TAEG sulle nuove erogazioni si è portato al 10,75 per cento (10,16 nel mese precedente). Sempre dalla pubblicazione “Banche e moneta” di via Nazionale si aggiornano i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie che sono stati pari al 5,48 per cento (5,45 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,78 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 5,30 per cento. Intanto a guardare l’ultimo tratto del mercato immobiliare sempre secondo un’indagine di Banca d’Italiapresso 1.501 agenti immobiliari dall’8 gennaio al 5 febbraio del 2024, la dinamica  Secondo l’indagine congiunturale dei prezzi degli immobili nel IV trimestre del 2023 si sarebbe nel complesso attenuata; restano prevalenti (oltre due terzi degli operatori) i giudizi di stabilità. La domanda è rimasta debole: nonostante il recupero rispetto al trimestre precedente, la quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione resta inferiore a quella registrata nello stesso periodo dello scorso anno per il quarto trimestre consecutivo. Circa il 40 per cento degli agenti ha registrato una riduzione sia dei nuovi incarichi a vendere sia dei potenziali acquirenti. La difficoltà di reperire il mutuo è la causa prevalente di cessazione dell’incarico a vendere per circa un terzo degli operatori e la percentuale di acquisti finanziati con mutuo si è attestata su valori bassi nel confronto storico. Tuttavia, secondo gli operatori vi sono segnali che l’evoluzione del mercato immobiliare nei primi tre mesi del 2024 sarebbe meno sfavorevole, in relazione sia al proprio mercato di riferimento sia a quello nazionale. Il mercato delle locazioni resta teso: le pressioni al rialzo sui canoni sono sostenute da una domanda robusta e da un calo dell’offerta, in parte connessa alla preferenza dei proprietari per affitti brevi.

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