E’ stata ancora una notta colorata di rosso, il rosso degli incendi, quella per Rodi e Corfù, travate letteralmente dalla spirale di incendi, gran parte dei quali, forse tutti, di origine dolosa. Le fiamme interessano ancora numerosi punti delle due isole dove decine di abitazioni, m anche alberghi, camping e residence, sono stati costretti ad evacuare famiglie ed ospiti. A Evia, un uomo è morto carbonizzato e un Canadair di soccorso è precipitato, morti pilota e co-pilota, mentre era impegnato a spegnere le fiamme che da domenica divampano nel sud dell’isola. Situazione particolarmente critica a Rodi dove gli incendi sul versante sud-est dell’isola hanno assunto dimensioni maggiori. Le persone sono state fatte allontanare da quattro insediamenti e alcune abitazioni sono andate a fuoco a Gennadi. In totale, già sabato scorso, circa 30mila persone erano state fatte evacuare dall’isola. Sul versante nord-orientale di Corfù, invece, i roghi minacciano cinque villaggi, e sono state disposte evacuazioni verso aree più sicure, oltre alle 2.500 già avvenute nelle scorse ore. Intanto, le elevate temperature continuano a non dare tregua al Paese: per la giornata di oggi, il servizio meteorologico nazionale prevede temperature di massimo 46 °C nel centro del Paese. “Stiamo vivendo le ripercussioni della crisi climatica”, ha dichiarato il premier greco Mitsotakis durante una riunione del Consiglio dei ministri dedicata all’emergenza degli incendi. “Sappiamo che le cose probabilmente peggioreranno, con temperature più alte, maggiore siccità, venti più forti. La morfologia del nostro terreno rende la lotta agli incendi estremamente difficile in molti casi, quindi ci aspetta un’altra estate difficile”, ha aggiunto.
Grecia, situazione drammatica nelle isole di Rodi e Corfù
