Regioni

I paradossi Siciliani aeroportuali del Sud Est

> È in corso un acceso conflitto tra il Comitato in difesa dell’aeroporto di Comiso (NELLA FOTO), nato in questo inizio mese e dal basso, e la SAC S.p.A., la società interamente pubblica che gestisce l’aeroporto di Catania e che ha recentemente acquisito anche quello di Comiso. La SAC è partecipata da enti pubblici, tra cui la Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, attualmente commissariata, la Città Metropolitana di Catania, il Libero Consorzio di Siracusa, l’IRSAP e il Comune di Comiso.
>
> Il management della SAC continua a operare a suo piacimento, come se fosse un’azienda privata, adottando strategie che penalizzano l’aeroporto di Comiso. Attualmente, durante la stagione estiva, sono programmati pochissimi voli giornalieri, non più di sei al giorno, una situazione che danneggia gravemente lo scalo. Le recenti dichiarazioni di Torrisi, amministratore della SAC, hanno suscitato l’ira non solo dei membri del Comitato, ma anche dei semplici cittadini, come dimostrano i commenti pubblicati sulla pagina Facebook dell’aeroporto di Comiso. Torrisi ha parlato di un aumento dell’88% dei passeggeri (133.000 in valore assoluto) a Comiso nei primi sette mesi del 2024 rispetto al 2023, ignorando completamente i dati del 2022 e degli anni precedenti. Inoltre, questi numeri, se contestualizzati, rivelano una media di poco meno di 20.000 passeggeri mensili a Comiso, un dato irrisorio se paragonato al milione di passeggeri mensili gestiti dall’aeroporto di Catania.
>
> Non esiste alcun piano industriale per il rilancio dell’aeroporto di Comiso, che viene considerato una mera “ruota di scorta”, a detta del Comitato e dei cittadini, da utilizzare solo quando l’Etna erutta e l’aeroporto di Catania non è operativo. Questa mancanza di strategia e visione continua a sollevare proteste tra i cittadini, che chiedono semplicemente un piccolo sforzo per migliorare il proprio territorio.
>
> Quello che più fa arrabbiare il Comitato, composto da partite IVA, proprietari di strutture ricettive, ristoratori e imprenditori, è l’inerzia della classe politica, sia di destra che di sinistra. I politici, invece di prendere posizione a favore del rilancio dell’aeroporto di Comiso, si nascondono dietro una serie di scuse prive di fondamento, come la mancanza di infrastrutture o i presunti voli vuoti. Il Comitato sottolinea che un aeroporto che fatica a raggiungere 200-250 mila passeggeri all’anno non può prosperare con un gestore che non lo valorizza adeguatamente.
>
> Questa mancanza di impegno da parte dei rappresentanti eletti delude profondamente cittadini e imprenditori, che si aspettano un sostegno concreto per il territorio. È incomprensibile perché alcuni personaggi illustri della politica, in primis la Sindaca del Comune di Comiso, giustifichino ancora oggi le azioni della SAC. Ci si chiede quindi quale sia il vero motivo dietro questa operazione e se ci siano verità nascoste sul futuro di Comiso. Ciò che ha indignato i cittadini e i membri del comitato è stato quando Ryanair ha deciso di abbandonare l’aeroporto di Comiso, preferendo concentrarsi esclusivamente su quello di Catania, gestito dalla SAC. Mentre Ryanair ha incrementato i voli su Catania, ha drasticamente ridotto quelli su Comiso, dando l’impressione che la SAC favorisca Catania a discapito di Comiso, come se avesse “due pesi e due misure” per i due aeroporti.
>
> Al posto di Ryanair è arrivata Aeroitalia, ma il comitato lamenta che la qualità degli aerei e dei servizi offerti sia insoddisfacente. Inoltre, Comiso è svantaggiato rispetto a Catania: quest’ultima offre molti più voli giornalieri per destinazioni come Roma e Milano, garantendo maggiore flessibilità e frequenza. Questo porta i viaggiatori a preferire Catania, anche se più lontana, perché offre un’ampia gamma di opzioni di volo.
>
> Il problema è ciclico: la mancanza di voli a Comiso spinge i passeggeri a scegliere Catania, e questa situazione viene usata come giustificazione per non investire ulteriormente su Comiso. È un circolo vizioso, simile alla situazione delle ferrovie in provincia di Ragusa, dove la mancanza di investimenti porta a un uso scarso dei treni, ma senza treni adeguati, le persone non possono usufruirne. Questa mancanza di considerazione e investimento risulta incredibilmente frustrante per i cittadini.
>
> È incredibile che, nonostante la vicinanza tra gli aeroporti di Comiso e Catania (circa 90 km ) non si sia ancora creato un sistema aeroportuale integrato, simile a quello di Milano, che permetterebbe ai viaggiatori di scegliere l’aeroporto più adatto in base al tipo di volo. Entrambe le province, infatti, sono molto attive dal punto di vista imprenditoriale: Ragusa è un importante centro per la distribuzione commerciale e la produzione. Sarebbe logico creare un unico hub aeroportuale per il Sud-Est, in linea con la proprietà della SAC ossia la Camera di Commercio del Sud-Est che detiene la maggioranza!  E invece, questa opportunità ancora non è stata colta.
>
> Anzi, al contrario, stanno proponendo per Comiso un sistema cargo, sfruttando la forte produttività agricola della provincia, come se fosse un progetto “faraonico” senza considerare le reali esigenze dell’imprenditoria locale. La creazione di un sistema cargo richiede un’infrastruttura integrata, con investimenti significativi per il supporto logistico e strutture adeguate, che al momento mancano. In realtà, questa parte della Sicilia non ha una domanda così alta per il trasporto cargo, rendendo il progetto poco realistico.
>
> Questa proposta sembra solo un modo per distrarre l’attenzione pubblica e mantenere il controllo su Catania, che pur essendo congestionato e inefficiente nella gestione dei passeggeri, continua a essere presentato come l’unico scalo importante. Si tratta dei soliti giochetti politici, che cercano di rafforzare la posizione di Catania e di indebolire quella di Comiso, usando progetti poco praticabili. I paradossi siciliani continuano.

Related posts

Sport Valley Emilia-Romagna, ogni euro investito ne ‘produce’ 18 nel territorio

Redazione Ore 12

Regione Valle d’Aosta è meta da sogno anche in estate

Redazione Ore 12

Corridoio Adriatico, opportunità di crescita e sviluppo

Redazione Ore 12